Un blogger italo-berliner inventa una parola tedesca al giorno per 100 giorni
di Paola Moretti
Sono diversi anni che vanno di moda quel tipo di articoli con le illustrazioni leziose delle “20 parole intraducibili in varie lingue del mondo” et similia. Io li ho letti tutti, sempre, ne ho anche imparata qualcuna random. Mi sono fleshata quando ho scoperto che in arabo ci sono un sacco di modi per dire “sabbia”, stessa cosa con la neve per l’eschimese, tipo. Il quadrato di Sator era motivo di grande gioia al liceo e l’unico verso di Virgilio che ricordi dopo anni di classico è “In girum imus nocte et consumimur igni” solo perché é palindromo e mi gasava. Insomma, sono un nerd delle parole, ma non continuo la lista dei miei feticci sul tema perché vorrei conservare una parvenza di dignità.
Solo che adesso c’é un nuovo trend, entusiasmante, e non posso trattenermi dal divulgare la notizia. Sono cominciati ad apparire sul web questi elenchi di neologismi, il primo in cui sono incappata è una lista in inglese che annovera termini geniali come internest: il nido di lenzuola e coperte arrotolate intorno a te quando passi una giornata a non fare niente sul web. Oppure bedgasm: l’immensa gioia di buttarsi nel letto a fine giornata.
Allora ho scoperto che c’é anche una versione tedesca, ancora più sistematica, si chiama 100 Days of German Words. L’autore del blog è un Italo-Berliner, Federico, che ogni giorno per cento giorni di fila si é proposto di inventare una parola e di pubblicarla annessa alla sua definizione. Effettivamente il tedesco con le sue 5.300.000 parole, dice il Goethe Institut, e la possibilità di infilarne una dietro l’altra più o meno a proprio uso e consumo (vedi il celeberrimo „Rindfleischetikettierungsüberwachungsaufgabenübertragungsgesetz“ ) , si presta meglio della lingua neolatina, la quale, stando alle stime di Lorenzetti nel 2004, consta di solo “due milioni di parole dicibili e scrivibili in italiano”.
Tra le mie creazioni lessicali preferite ci sono: Naturbildenttäuschung, che sta ad indicare la delusione che si prova nel riguardare una fotografia che si é scattata tentando di immortalare lo spettacolo di un evento naturale (per esempio un tramonto o una luna piena) e rendersi conto di non essere riusciti a catturare nulla della magia del momento. Vorrrufangst, indica il momento di leggera ansia che sta tra l’aver appena composto il numero per telefonare a qualcuno, ed il secondo in cui quel qualcuno risponderà alla chiamata. Io ho deciso di seguire assiduamente le pubblicazioni e a breve organizzare una petizione perché il Duden prenda in considerazione vocaboli come Reinigungswind, ovvero l’aria soffiata su un pezzo di cibo che ti cade a terra e che miracolosamente lo ripulisce da tutti i microbi, o anche Rauchloseinsamkeit, la solitudine che prova il non-fumatore quando tutti sono usciti a fumarsi una sigaretta. Perché una lingua che permette Lebensabschnittsgefährtin nell’uso burocratico e comune (letterarmente compagna di un pezzo di vita, e no, non sono solo tipi legame-fobici ad usarlo) può diventare molto, ma molto più divertente.