Spreepark, il parco divertimenti abbandonato di Berlino
Le ultime notizie che si avevano dello Spreepark erano legate ad un incendio (presumibilmente doloso) di cui abbiamo parlato ad agosto dell’anno scorso. Da quel momento il parco giochi abbandonato di Treptow aveva smesso di “funzionare”.
Il vecchio parco divertimenti di Berlino est, oggi parco fantasma
Che cos’è lo Spreepark? O meglio, che cos’era? Un parco divertimenti. Montagne russe, giostre, chioschetti, fiumiciattoli e una bellissima ruota panoramica, un posto magico immerso in quasi 30 ettari nel verde del Treptower Spreeufer, nel nord di Plänterwald, distretto di Treptow-Köpenick. Ai tempi della DDR lo Spreepark era conosciuto come Kulturpark Plänterwald Berlin e di fatto è rimasto attivo dal 1969 al 1989, anno della caduta del Muro. Dopo l’unificazione è diventato un parco dei divertimenti più in stile occidentale, quindi il declino, i debiti e la chiusura ai visitatori nel 2002. Nel 2011 sono state ammesse visite guidate, ma nel 2014, con l’acquisto del parco da parte del Land Berlino, sono terminate anche quelle. A quel punto, lo Spreepark è diventato quasi un parco fantasma.
Lo Spreepark non è più attivo in rapporto all’obiettivo per il quale è stato costruito: divertire. Anche se, in qualche modo, fino all’anno scorso, in molti sono riusciti a divertirsi in modo diverso, all’interno dell’area. Parliamo di adrenaliniche avventure per curiosi e fotografi che si sono avventurati nel sito abbandonato, oppure di tour del parco a pagamento con un trenino, per famiglie e bambini. Fino all’incendio, dicevamo.
Lo Spreepark potrebbe riaprire
E dire che, appena prima della chiusura definitiva, lo stato di Berlino aveva rilevato tutta la struttura e si pensava di rimetterla in funzione.
Oggi potrebbe esserci una novità importante. Il parco non dovrà più essere infatti assegnato ad un investitore privato, bensì alla Grün Berlin GmbH, società statale che si occupa anche del Gärten der Welt a Marzahn, del Tempelhofer Feld e del Parco di Gleisdreieck a Kreuzberg.
Dunque lo Spreepark potrebbe essere riaperto. Ci sono ancora molti dubbi e molte questioni irrisolte, come per esempio capire cosa possa essere ricostruito, sistemato oppure sostituito all’interno del parco divertimenti. Christoph Schmidt, legale rappresentante della Grün Berlin, ha dichiarato che mancano molti requisiti per completare l’operazione di subentro ed eventuale riapertura. Non è ancora deciso, per esempio, chi pagherà per il personale futuro e la conservazione permanente del parco.
I molti pericoli che si annidano nel parco
Schmidt, tra le altre cose, sottolinea che, all’interno, tra le varie strutture in disuso si annidano molti pericoli e nonostante una squadra di sorveglianza operi costantemente h24, i curiosi possono ugualmente entrare nel sito abbandonato. Quello che non sanno, però, è l’entità dei problemi: i resti dei caroselli sono taglienti e, in gran parte arrugginiti e ci sono parecchie buche nascoste. Il terreno è inoltre contaminato dall’arsenico per oltre due metri in profondità.
In una stima generosa resa nota, si sono valutati oltre quattro milioni di spesa necessari ad eliminare i pericoli e ripristinare le connessioni elettriche e dell’acqua.
Insomma, molti sono i dubbi e le domande alle quali occorre una risposta, prima di poter avere la certezza di una riapertura dello Spreepark, ma qualcosa si muove ed è un buon segno per questo sito storico che sembrava dover scomparire in un declino senza ritorno.