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Unconventional Berlin Diary: pop, pinguini e la devianza dei bigotti

“Beautiful” di Christina Aguilera non è poi tanto male. Più pop di una bionda che gioca a pallavolo in spiaggia nello spot di una bibita gassata e non sontuosamente bella come “Let me entertain you” di Robbie Williams, ma un brano grazioso, nel suo genere. Grazioso al punto di piacere anche a chi normalmente ascolta altro e qui si potrebbe il capitolo “pop che piace anche agli alternative rocker”. Sempre interessante, per me, ma oggettivamente utile come una forchetta da brodo.

C’è un pop “buono” e un pop “cattivo”, per gli alternative rocker….

Diciamo che tendenzialmente è impossibile che chi ama Michael Gira o Mirel Wagner possa apprezzare Avril Lavigne o canticchiare quell’abominevole orrore che è “Break the rules” di Charli XCX, ma non è escluso che un estimatore dei Velvet Underground possa ascoltare con piacere anche “I Try” di Macy Gray o un brano a caso di Amy Winehouse e questo rende il pop di qualità (o comunque lo si voglia chiamare) straordinariamente potente nella capacità di far sfiorare universi incompatibili.


settimana santa

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Il pinguino gay… che se vogliamo è molto meglio dell’elefante

Canticchiavo proprio “Beautiful” mentre mangiavo un trancio di pizza a Kaiserdamm. Un bambino sui tre anni mi ha guardato e mi ha sorriso. Io l’ho salutato, lui si è fermato e ha risposto al saluto aprendo e chiudendo ripetutamente la mano. Avrebbe continuato a oltranza, se la madre non l’avesse trascinato via di peso.

pop

È di prassi, nel circuito controculturale comunque declinato (musica, letteratura, filosofia spicciola), dichiarare di detestare i marmocchi. Io invece li adoro da sempre e mi insegnano un sacco di cose.

Qualche tempo fa, ad esempio, ho fatto da babysitter a una ragazzina di circa sette anni e questo mi ha fatto scoprire un libro scolastico che in Italia sarebbe semplicemente inconcepibile. La storia che conteneva era ispirata a un fatto vero, avvenuto nello zoo di Central Park, dove una coppia di pinguini antartici maschi ha covato un uovo abbandonato e ha in seguito avuto una figlia, chiamata Tango dai responsabili dello zoo. Un modo bellissimo di spiegare ai più piccoli che le famiglie sono tante e diverse.

pop

Stanca delle sciocchezze di Dolce&Gabbana e della Manif Pour Tous

Ho pensato all’Italia, a Dolce&Gabbana e alla loro promozione squallida dei “valori tradizionali”, a Malgioglio che dice che i gay non dovrebbero baciarsi per strada perchè “i bambini ci guardano”, alla Manif Pour Tous, ad Adinolfi e alla sue sciocchezze sulla necessità di avere un “padre agonista” e mi si è contratto lo stomaco.

Mi sono consolata, ma solo un po’, pensando che almeno vivo in un Paese in cui è possibile spiegare serenamente la realtà ai bambini senza che si mobilitino subito le Sentinelle in piedi, con i loro libri di rappresentanza e al loro fianco gli esponenti di Forza Nuova, con i loro libri “gender” da bruciare in piazza.

pop

Non che dica meglio ai frequentatori della Brigham Young University dell’Idaho, che ha recentemente diffuso un video in cui la masturbazione viene paragonata a una guerra. Rappresentato come un soldato ferito, il fragile onanista emerge come una persona divorata dal vizio e bisognosa d’aiuto. È qui che entrano in gioco gli amici, che non devono lasciare nulla di intentato per aiutarlo a smettere. “Chiama il tuo vescovo!” è l’invito lanciato agli studenti con l’urgenza di chi suggerisce un numero di pubblica utilità. Come se telefonare a un anziano prelato per comunicare di aver visto un compagno di corso masturbarsi fosse una cosa normale.

Perchè i bigotti sono sessuofobi, oltre che omofobi… e soprattutto sono deviati come poche altre truci espressioni dell’umanità.

♠ Colonna sonora: “You Know I’m No Good”–Amy Winehouse♠

Machete

Machete vive a Berlino dal 2013.

Ama anche la musica, il cinema, la letteratura e la serotonina.

A otto anni sperava che prima o poi qualcuno avrebbe inventato una pillola contro la morte. Un po’ lo spera ancora.

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