Pegida torna a Francoforte: di nuovo in centinaia a bloccare la manifestazione xenofoba
Francoforte – Ancora una volta Pegida decide di organizzare una manifestazione che sarebbe dovuta partire da Hauptwache ma come quando si trattava dei Freie Bürger für Deutschland, diverse centinaia di oppositori impediscono al corteo di partire.
Riassunto delle puntate precedenti: dalla fine dell’anno scorso Pegida comincia a fissare degli appuntamenti a Francoforte con cadenza settimanale, il lunedì. Tutto va come dovrebbe, nel senso che le manifestazioni ogni volta sono un flop: sempre solo una manciata di persone e sempre a confronto con una grande folla anti-razzista che li contesta. Poi Pegida, incarnata dal suo fondatore di Dresda Lutz Bachmann, decide di ritirare al gruppo francofortese l’autorizzazione ad utilizzare il nome del movimento. Il manipolo di xenofobi locali però non si dà per vinto e sotto la guida di Heidi Mund continua imperterrito a ritrovarsi (e venir contestato) sotto la sigla dei Freie Bürger für Deutschland. Non mancano momenti di tensione tra contro-manifestanti e polizia che difende i neo-fascisti, ma non succede mai nulla di grave.
Questo fino a settimana scorsa, quando Lutz Bachmann stesso annuncia il ritorno a Francoforte fissando la manifestazione di ieri – 21 aprile, un martedì, non più lunedì probabilmente perchè il 20 aprile è anche l’anniversario della nascita di Hitler e quindi la concomitanza avrebbe potuto far sorgere sospetti.
Le sigle cambiano ma il copione rimane uguale. A presentarsi tra le file di Pegida sono meno di una cinquantina – tra loro anche membri dell´NPD dell´Assia – con bandiere tedesche, austriache, francesi e altre, e tentando inutilmente di farsi coraggio con discorsi sul bisogno di salvare la nostra civiltà. Discorsi inudibili ovviamente perchè, a coprirli, c’è il baccano dei contromanifestanti.
In mezzo ai due gruppi, come sempre, una quantità spropositata di poliziotti in tenuta anti-sommossa. La situazione rimane comunque tranquilla e non ci sono scontri o momenti di tensione.
Solo all’inizio la polizia dimostra la sua vocazione quasi assurda per il controllo. I contro-manifestanti infatti si erano organizzati portando in piazza degli altoparlanti per coprire ancora più efficacemente i discorsi di Pegida.
Appena le forze dell’ordine se ne accorgono non tarda l’annuncio da uno delle camionette che esorta la rimozione dell’impianto di amplificazione in quanto “non autorizzato”. A quel punto i manifestanti fanno un piccolo cordone per impedire l’arrivo della polizia e dopo qualche spintone alla fine l’automobile con gli alto-parlanti se ne va “spontaneamente”.
[ale.gra]
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