L’Osservatorio Degli Italiani a Berlino nasce nel 2014 con lo scopo di riuscire a formulare ipotesi di intervento che possano permettere non solamente una migliore conoscenza delle vicende e della situazione della comunità italiana a Berlino e quindi di migliorarne la sua condizione dove questo si riveli perseguibile e possibile.
Il fenomeno migratorio non è niente di nuovo, anzi, è antico quanto l’umanità. A differenza di quello che si può credere, gli esseri umani si sono sempre “spostati” da soli o in un gruppo per le cause più disparate: il sovrappopolamento di alcune aree, la necessità di individuare nuove aree ricche di risorse, il bisogno di fuggire a guerre o carestie e così via. Insomma, niente di nuovo sotto le stelle.
Oggi il fenomeno migratorio torna prepotentemente sotto i riflettori, malgrado coinvolga poco più del 3% della popolazione globale, ossia 232 milioni di persone su una popolazione complessiva di oltre 6 milioni secondo il rapporto Caritas-Migrantes del 2013. Secondo il rapporto OCSE del 2014 è la Germania il paese che ha accolto il maggior numero di migranti dal 2012 ad oggi, con oltre 400.000 persone ossia il 10% di tutta l’immigrazione verso i Paesi ricchi europei. Nel 2009 era solo all’ottavo posto.
Il dato è cresciuto soprattutto a causa, o per merito, degli spostamenti intra-europei, ossia dai Paesi dell’UE verso la Germania. Questo flusso ha interessato soprattutto il Sud Europa all’indomani dello scoppio della crisi economica che ha piegato Spagna, Italia e soprattutto la Grecia.
La Comunità di italiani in Germania è la più grande tra tutte le comunità di italiani in Europa, con oltre 800.000 presenze. A Berlino rappresenta la seconda dopo i polacchi e la terza se si considerano anche i turchi. In base ai dati recenti il numero di italiani a Berlino è aumentato di circa 5000 unità tra il 2011 e la fine del 2014.
L’Osservatorio degli italiani a Berlino è nato con lo scopo di indagare questa comunità in forte espansione e per individuare un profilo del nuovo migrante italiano, sicuramente diverso rispetto a quello degli anni Cinquanta o Sessanta.
Questo spazio consentirà di raccontare in modo più accessibile e aggiornato la realtà di cui parliamo.
Per saperne di più:
rapporto caritas migrantes 2013