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Il cinema arabo oltre i pregiudizi: a Berlino un Festival da non perdere

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Un fotogramma dal documentario “Haunted”, sulla Siria

di Debora Calzolari

Gettare uno sguardo su storie inedite e controverse, raccontate da registi che fanno parte di circuiti indipendenti, al fine di dare voce a quella che è la vera cultura del mondo arabo. Una cultura che, troppo spesso, viene deformata dai media o rappresentata tramite stereotipi e pregiudizi.

È questa la missione di ALFILM – Arabisches Filmfestival Berlinun festival senza scopi lucrativi che si svolge a Berlino dal 2009. Questo festival si focalizza sul genere indipendente e si è sviluppato a livello europeo come uno dei più importanti festival del cinema arabo a livello europeo. Quest’anno l’ALFILM si svolge dall’8 al 15 di aprile nei cinema Babylon, Arsenal e nella galleria Meinblau, nel quartiere Mitte.

Nella selezione ufficiale vengono presentati 16 film e 15 corti. A livello contenutistico, buona parte dei cortometraggi affrontano tematiche come il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, mentre per i film in concorso fra i temi principali vi sono le relazioni e le lotte quotidiane che le donne arabe intrattengono con la società, il lavoro e la famiglia. Le figure femminili sono presenti sia come attrici sia come registe dei film stessi.

A riguardo, il film ‘‘Goodbye Morocco’’ racconta di una madre che cresce da sola il proprio figlio, al centro di un dramma denso di riferimenti a una società dominata dal potere.

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Le pellicole ‘‘The Mulberry House’’ e ‘‘Home Sweet Home’’ ritraggono due famiglie che vivono i cambiamenti politici e e sociali nello Yemen e in Libano, non per nulla un altro grande tema affrontato dal festival è l’intersercarsi dei cambiamenti politici e di quelli sociali, come è dimostrato dal film-documentario ‘‘Haunted’’, incentrato sul tema attualissimo della crisi siriana.

Contrariamente agli altri, la pellicola ‘‘Excuse my French’’ appartiene al mainstream, in quanto ha ottenuto un grande successo in Egitto. Tuttavia è sorprendente come in questa commedia si riesca a ironizzare con facilità sul tema dell’islamizzazione della società egiziana, per questo motivo è stata inserita nel concorso ufficiale.

Per quanto riguarda la sezione dedicata al passato, ‘‘Retrospektive’’ rende omaggio a Yousra, una popolare attrice del mondo arabo diventata un modello di riferimento per molte donne. Dagli anni ’80 ha recitato in circa 70 film, dove ha sempre interpretato ruoli molto diversi fra loro, talvolta controversi. Il festival ha scelto per l’appunto, di dedicarle una sezione a parte, dove è possibile vedere l’attrice nei vari ruoli, generi e fasi della sua vita.

Di vitale importanza sono le parole della direttrice artistica Claudia Jubeh, riguardo al festival: «La nostra intenzione non è quella di presentare una serie di film sul mondo arabo, esse devono trattarsi di pellicole provenienti direttamente dal mondo arabo. Questo significa che il regista o la produzione devono avere un background arabo; non vogliamo raccontare qualcosa di straniero o di esotico, qui gli uomini parlano delle loro stesse storie. Ciò che rende interessante il nostro festival, è la possibilità che ha lo spettatore di poter vedere il mondo e la cultura araba direttamente con gli occhi del regista, è qui che il locale incontra il globale».

 Il programma e tutte le informazioni sulla sesta edizione dell’Arabian Film Festival è disponibile al sito www.alfilm.de.

 

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