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Scuole bilingui a Berlino, polemiche sulle quote di insegnamento del tedesco

© Wolfgang Staudt / CC BY-NC-ND 2.0
© Wolfgang Staudt / CC BY-NC-ND 2.0

di Giovanni Semenzato

Nel corso degli ultimi anni l’insegnamento dell’inglese e di altre lingue straniere nelle scuole internazionali di Berlino ha acquistato un peso sempre maggiore. Questo sviluppo multilingue è andato a scapito dell’insegnamento del tedesco, le cui ore di lezione sono diminuite in molte scuole internazionali.

Perciò la scorsa settimana è arrivata la proposta del Senato del Comune di Berlino di inserire una quota minima di ore di insegnamento del tedesco nelle scuole internazionali, allo scopo di salvaguardare la lingua tedesca tra le giovani generazioni berlinesi.

Le risposte da parte delle scuole internazionali al provvedimento non hanno tardato ad arrivare. Queste argomentano in difesa dell’inglese, lingua imprescindibile ormai anche nella carriera accademica, dal momento che molti corsi di studio delle università tedesche sono stati impostati in inglese e altri vanno in questa direzione.

Alle classiche argomentazioni in difesa dell’inglese, si sono aggiunte anche polemiche da parte dei cittadini, che non vedono un reale pericolo per l’apprendimento del tedesco di alunni di scuole internazionali che nella gran parte appartengono a famiglie tedesche con un livello di istruzione avanzata. Queste famiglie continuerebbero a parlare nella lingua consueta nei rapporti tra coetanei.

Col proposito di discutere del ruolo dell’inglese nelle scuole tedesche e del suo rapporto con l’insegnamento del tedesco è stata organizzata a inizio Marzo una riunione dal titolo: “L’inglese è davvero ancora una lingua straniera?”. Tra i partecipanti hanno figurato membri della Spd, dei Verdi e dei Pirati, oltre che rappresentanti del Consiglio di Istruzione di Berlino e del BIBB, l’istituto per la formazione professionale.

© michael.berlin / CC BY-NC-ND 2.0
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