Francoforte, 70 anni fa la liberazione dal nazismo
Francoforte, 29 marzo 1945 la guerra è finita. Pochi giorni fa è stato l’anniversario della conquista da parte dell’armata americana della città di Francoforte. E’ una data importante per chiunque viva nella metropoli sul Meno. L’arrivo degli statunitensi, qui, come nel resto d’Europa, rappresentò una momento storico che cambò radicalmente la storia della città e di quella che poi fu la Repubblica Federale Tedesca (prima limitata solo ai Länder dell’ovest e poi si estese anche alla fu Repubblica Democratica Tedesca).
Sugli esiti dell’arrivo degli Americani si potrebbe molto opinare, ma induscutibile è che, data la proporzione delle forze in campo nel marzo del 1945, la presenza dei soldati statuinitensi, dei GI, rappresentava la garanzia della pace dopo sei anni di guerra per una Germania ormai distrutta e messa in ginocchio.
Il prezzo pagato da Francoforte – città sempre mal vista dallo stesso regime nazista a causa della sua cospicua “minoranza” ebraica e della sua nomea come città culla sia della cultura liberale tedesca come della cultura comunista (entrambe strenue oppositrici del nazismo) fu consistente.
I bombardamenti della città erano iniziati nel 1940 da parte della Royal Air Force inglese e proseguirono per tutta la durata della guerra. Dall’ottobre 1943 si aggiunsero i bombardieri americani. La pioggia di ordigni continuò fino agli ultimi giorni del marzo 1945.
Francoforte, insieme ad Amburgo, Dresda e Colonia fu tra le città più duramente colpite dagli attacchi aerei. Morirono più di cinquemila persone e la popolazione cittadina passò dalle oltre 500 mila alle 230 mila unità.
Il bombardamento più distruttivo risale al 4 ottobre 1943, quando anglo-americani distrussero la maggior parte degli edifici storici, del centro cittadino così come di quartieri più periferici come Bockenheim, Rödelheim, Ostend. Solo ad Oberrad più del 70 per cento degli edifici furono distrutti e i morti furono 108 in un solo giorno.
Il secondo grande bombardamento risale al 29 gennaio 1944. Fu colpito anche il duomo e a decine di migliaia lasciarono la città per cercare rifugio nei territori cirocstanti. Poi le bombe caddero di nuovo il 18 e il 22 marzo e 12 settembre 1944.
Attacchi minori si susseguirono anche l’anno seguente. Soprattutto si intesificarono a ridosso dell’arrivo dell’armata del generale Patton che aveva passato il Reno il 22 marzo e conquistò Francoforte meno di una settimana dopo. La battaglia per la città cominciò il 26. Prima venne presa Sachsenausen, poi toccò al Bahnhofviertel, da lì l’armata si spostò vero il centro cittadino. Il 29 marzo la città era pienamente liberata, sotto il controllo degli Americani.
Il bilancio della guerra fu terribile per la città: completamente sfigurata pagò a caro prezzo la libertà dalla barbarie nazi-fascista. La ricostruzione dopo la guerra dovette essere rapida per dare un tetto agli sfollati. La guerra contro il nazismo fu indubbiamente necessaria, ma ciò nonostante non va dimenticata la sofferenza delle popolazioni che proprio questa guerra subirono, spesso inermi e impotenti.
[ale.gra]
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