Biglietti obbligatori per tutti: a Berlino il nuovo comunismo dei mezzi pubblici

© cristiano corsini / CC BY-NC-SA 2.0
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di Emanuela Barbiroglio

Cosa succederebbe se tutti pagassero il biglietto del bus, anche chi va a piedi?

È la domanda che l’altro giorno il “Tagesspiegel” ha rivolto ai suoi lettori, nonché la nuova proposta della sinistra tedesca.

L’opposizione avrebbe suggerito di rispondere ai prezzi più alti dei mezzi pubblici con l’istituzione di un “biglietto del cittadino”, per l’appunto obbligatorio per tutti i berlinesi.

Come ha confermato il capo della società dei trasporti VBB (Verkehrsverbund Berlin-Brandenburg), Susanne Henckel, il costo dei biglietti è destinato ad alzarsi ulteriormente dopo l’aumento dei mesi scorsi.
Grünen (i Verdi), Linke (la Sinistra) e Piraten (i “Pirati”) hanno lanciato un’idea controcorrente per evitare questa spiacevole eventualità: pagare meno, tutti.

Si tratterebbe di imporre a ogni cittadino un prezzo mensile standard, che secondo i calcoli dei Verdi potrebbe essere 15 €, secondo quelli della Sinistra 30 €, per permettere di usufruire del servizio di bus u-bahn ed s-bahn. Fatta eccezione naturalmente per i turisti e per i pendolari, dal momento che resterebbe una fascia oraria dalle 7 alle 10 del mattino al costo di 55 €.

L’eccentrico suggerimento avrebbe il vantaggio di diminuire sensibilmente il peso dell’abbonamento sulle spalle del singolo cittadino, aggiungendolo a chi finora ne ha bellamente fatto a meno. Ognuno potrà spostarsi comodamente perché, volente o nolente, ha pagato per farlo potenzialmente.

Lo Stato metterebbe mano al portafogli di tutti, sebbene per togliere meno. Più che un’offerta, in pratica sarebbe l’avvento, o per meglio dire il ritorno, del comunismo.
Indipendentemente che le persone li utilizzino oppure no, i mezzi sarebbero davvero pubblici. Idealmente ci saranno anche meno automobili in circolazione, le strade saranno più sicure e l’aria più pulita.

© ingolfbln / CC BY-SA 2.0
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Ma i proventi del “biglietto cittadino” andrebbero a sostituire i proventi della vendita dei biglietti così com’è ora e i costi per le nuove infrastrutture, che un presumibile maggior numero di passeggeri richiederanno, non sono incluse.
Già attualmente il denaro non è sufficiente per garantire un buon funzionamento e l’azienda per il trasporto BVG (Berliner Verkehrsbetriebe) ha indicato per il 2020 un requisito aggiuntivo per una media di 100 milioni di €.

Ammesso che sia giuridicamente lecito, non è nemmeno molto chiaro come questo denaro verrebbe prelevato. «Ci sono diverse varianti», ha dichiarato il portavoce dei Grünen, Stefan Gelbhaar. Forse avrà l’aspetto di un imposta come quelle sulla radio e sulla Tv. «Se l’iniziativa sarà portata al voto è ancora oggetto di discussione».

Susanne Henckel si è dichiarata ancora molto scettica.
Diversamente dai lettori più del “Tagesspiegel”, i quali hanno invece mostrato di apprezzare il suggerimento rispondendo alla domanda dei giornalisti con commenti positivi e vagamente ostalgici

1 COMMENT

  1. Complimenti al titolista, sa fare bene il suo lavoro! Ma in realtá non sarebbe niente di rivoluzionario e non aggiungerebbe niente di “comunista” al sistema attuale (che comunque è giá abbastanza socialdemocratico di suo): giá oggi tutti quelli che pagano le tasse in Germania pagano ad esempio per le autostrade, che le usino o meno. E almeno per quanto riguarda la Humboldt Universität, giá ora gli studenti pagano l’abbonamento della BVG, che la usino o meno. Si tratterebbe di estendere questa organizzazione all’intera cittadinanza, e a mio parere sarebbe una cosa positiva, dato che un maggior utilizzo dei mezzi pubblici é un fatto positivo anche per chi non puó utilizzarli.

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