Rüsselsheim, una piantagione di cannabis in cantina
Francoforte – Nel tempo in cui la figura dell’imprenditore autonomo viene esaltata per la sua capacità di creare un business innovativo, non deve certe stupire se il confine tra fiction e cronaca, legalità e illegalità, diventa sempre più labile e l’una influenza l´altra.
Qualche giorno fa, la polizia ha reso noto di aver scoperto nel comune di Rüsselsheim, situato tra Francoforte e Magonza, una vera e propria serra/laboratorio in cui veniva coltivata cannabis. Per essere più precisi, la piantagione era stata creata all’interno di una insospettabile cantina, dotata di impianti idrici, elettrici e di aerazione, al fine di ricreare il miglior ambiente possibile per la crescita della piantina della discordia.
Stando agli inquirenti, la piantagione non poteva certo essere un’iniziativa amatoriale ed estemporanea, quanto il risultato di una competenza botanica professionale tutt’altro che occasionale. Al momento tre sospettati, in età compresa tra i trenta e i quarant’anni, sono in stato di fermo con l’accusa di aver coltivato illegalmente cannabis.
La vicenda presenta ben più di una semplice analogia con la storia della nota tv-serie americana Weeds, dove la protagonista – la sensuale Nancy Botwin interpretata da Mary-Louise Parker – rimasta improvvisamente vedova, decide di diventare pusher e in secondo tempo produttrice di cannabis, al fine di garantire ai suoi figli un elevato standard di vita.
Non è dato di sapere se la vicenda è servita da fonte d’ispirazione per i pionieri, fatto sta che nella serie TV così come nel caso di Rüsselheim, insospettabili cittadini acquisiscono competenze tecniche per la produzione della compromettente pianta in ambiente domestico.
Tuttavia non è detto che la coltivazione domestica della cannabis non diventi a breve una realtà diffusa sul territorio francofortese. Il dibattito sulla legalizzazione della sostanza nell’Assia è stato piuttosto vivo negli ultimi tempi e l’eventuale legalizzazione non sembra da escludre. In questa prospettiva, la cantina di Rüsselheim potrebbe apparire come un’impresa pionieristica al punto di diventare modello per una conversione botanica degli spazi inutilizzati.
Ruggiero Gorgoglione
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