La guida definitiva ai supermercati di Berlino
Quattro anni dopo aver dichiarato indipendenza ed essere venuto a Berlino, penso ancora che il supermercato sia il posto più rappresentativo della mia vita adulta e uno dei luoghi più affascinanti di questa città. Mentre gli altri blogger documentano colorate vite notturne e vivide scene culturali, io mi trovo in un triangolo amoroso con Lidl e Rewe e sono pronto a rivelare le oscure dinamiche di queste relazioni. Il mio manuale d’istruzioni ai supermercati di Berlino vi insegnerà a fare la spesa in modo corretto, soddisfacente e 100% tedesco.
CAPITOLO 1: “SONO UNA MACCHINA DEL PFAND PRONTA AD ESSERE RICARICATA”
Step Eins: Entra nel supermercato di tua scelta
Step Zwei: Dirigiti verso la macchina del Pfand.
Ogni viaggio al supermercato che si rispetti ha una pausa alla macchina del Pfand, di solito collocata prima dell’area shopping vera e propria. Non farci un salto sarebbe come andare da IKEA senza mangiare le polpette.
Lancia un’occhiataccia all’adorabile vecchina di settant’anni che ti ha battuto alla fila per una frazione di secondo. Usando le sue ultime forze porta con sé sette borse di plastica stracolme di bottiglie e le sta ora dando in pasto alla macchina.
Molto. Lentamente.
Considera l’opzione di abbandonare la fila e poi cambia idea: affrontare l’intero processo di shopping con una borsa da cui gocciola un mix di club mate e birra (probabilmente la ricetta di un cocktail da qualche parte a Berlino) sarebbe seccante. Anche perché potrebbero farti comodo quei tre metri quadri di stanza liberi prima che il tuo coinquilino allerti la redazione di Hoarding: Buried Alive (Sepolti in casa).
Gli anni passano. La vecchina ti fa sapere che ha finito lanciandoti un sorrisino e dicendoti qualcosa di incomprensibile che probabilmente in inglese sarebbe “I’m a rich bitch now! Goodbye suckers!”. Osserva l’esile corpo dai capelli violacei allontanarsi con centinaia di migliaia di euro in tasca e un ghigno di vittoria stampato in faccia.
È il tuo turno.
Hai solo cinque bottiglie, non dovrebbe volerci molto. Dopo aver risucchiato una sola bottiglia, però, la macchina si blocca e ti notifica del fatto che i contenitori piazzati al di là del muro sono pieni. “Premi il pulsante rosso” – dice il Pfand-robot.
Il pulsante rosso, per chi non lo sapesse, è l’ultimo strascico di una Germania che vuole farti sentire in controllo. Il suo unico intento – chiaramente – è giocare con la tua mente e darti un falso senso di sicurezza, proprio come i numeri di Lost. Lascia perdere il bottone e fai l’unica cosa sensata: chiama aiuto più rumorosamente che puoi.
Qualcuno verrà in tuo soccorso.
CAPITOLO 2: “ABBIAMO TROVATO UNA TORTA IN UN LUOGO SENZA SPERANZA”
Ora sei dentro alla zona spesa e stai cercando quello che ti serve, magari seguendo una lista.
La regola fondamentale per localizzare i prodotti che cerchi è: dimentica ogni logica.
In un mondo perfetto, quelle piccole torte Bahlsen che ti piace inzuppare nel caffè sarebbero posizionate a fianco dei biscotti.
Non qui. Non in Germania. Le troverai solo se Dio lo desidera e soltanto dopo aver vagato per tempi interminabili tra scaffali strabordanti di salsicce e troppi tipi di Quark. Mentre vaghi come un’anima in pena, fai attenzione a non incrociare lo sguardo degli altri clienti del supermercato. Trattali come fantasmi e – nel caso ti capitasse di sbattere contro uno di loro – autoconvinciti che si sia trattato di una esperienza extrasensoriale.
Una volta trovato il prodotto desiderato infilalo nella tua borsa di tela senza sentirti la Winona Ryder di Marzahn. L’intramontabile scusa “Avevo intenzione di pagarlo” in Germania è presa alla lettera; nessuna unità speciale della polizia farà irruzione nel supermercato con pastori tedeschi addestrati e ti chiederà di mettere le mani in vista mentre sussurri tra le lacrime le parole “Ich bin nicht schuldig”.
Solo ricordarti di pagare tutto quando arriva il momento. E dovresti essere a posto.
CHAPTER 3: “SMETTI DI GIOCARE CON LA MIA DIETA”
Sei alla Kasse ora. È quasi fatta, ma non puoi abbassare la guardia.
Tra tutti gli angoli del supermercato, la cassa è quello dove i tuoi cardini morali sono messi sotto torchio e la tua dieta messa alla prova. Se Orfeo ha dovuto trattenersi dal voltarsi mentre scappava dall’Oltretomba, tu devi resistere alla tentazione di comprare bottigliette di Jägermeister che terrai in tasca e da cui berrai un sorso al lavoro mentre il capo non guarda.
Poi – una barretta di cioccolato fatta di 20% caramello e 80% burro d’arachidi non è una buona idea a meno che per te sia ok non trovare mai più i tuoi denti.
Poi – un paio di occhiali graduati da 3 Euro non può essere un buon investimento per la tua vista.
Poi – il fatto che Hello Kitty abbia unito le forze con Kinder Surprise è certamente una notizia elettrizzante, ma la risposta è no.
Poi – alla cassa vendono le sigarette. Sai già cosa sto per dire.
Se sei stato forte abbastanza (ed è quello che mi aspetto da te) hai resistito ad ogni tentazione e stai ora appoggiando la tua spesa sul nastro trasportatore della cassa. Quello che segue è cruciale e deve essere eseguito nel dettaglio se vuoi vivere la tua esperienza al supermercato come si deve.
Addocchia il Kassentoblerone (Sì! È il suo vero nome!) da lontano, quando è ancora fuori dalla tua portata. Divoralo con lo sguardo. Tamburella con le dita in preda all’eccitazione. Immagina nella tua mente tutte le cose terribili che succederebbero se la tua spesa sfiorasse quella della persona in fila prima di te.
Governi che cadono, la fine del mondo occidentale, esplosioni.
Non importa se hai lasciato uno spazio inenarrabile tra la tua spesa e quella degli altri, perché le bottiglie rotolano promiscuamente e non c’è modo di impedirlo. Quando sei abbastanza vicino impugna il divisore e posizionalo sul nastro con fare trionfale, come se questo esatto momento fosse la coronamento di una vita vissuta nell’affanno.
Can you feel the joy?
Il cassiere è ora intento a scannerizzare tutto quello che hai comprato e ti porge lo scontrino. Mentre cerchi i soldi nel portafoglio approfitterà della tua distrazione per piazzare una domanda destabilizzante che ti paralizzerà di terrore. “Haben Sie noch ein Wunsch?” – “Möchten sie Geld abheben?” – “Brauchen Sie ‘ne Tüte?”.
E la mia preferita: “Sammeln Sie Herzen?”. Che letteralmente significa: “Collezioni cuori?”
Credo sia la domanda più orribile e inopportuna dopo quella volta che ho ordinato sushi per una persona e il ragazzo delle consegne mi chiese se mi servissero tre paia di bacchette.
Però rilassati: Kaiser’s non vuole ficcare il naso nella tua vita sentimentale né sta conducendo un sondaggio per determinare la percentuale di serial killer nel suo bacino di utenza. Semplicemente, il supermercato ha un sistema di punti fedeltà in cui i punti si chiamano “cuori”.
Rispondi “Nein, danke” a tutte le domande e dovresti essere a posto.
Ora arriva la parte complicata. Una volta effettuato il pagamento lo spazio alla fine della cassa (dove metà della tua spesa giace inerte) non ti appartiene più. Il cassiere, infatti, ci sta già gettando nuove cose a velocità supersonica perché la vita non è sempre un luna park. Schiacciato dall’improvvisa pressione psicologica, solleva tutta la tua roba e spostala sul vicino ripiano-per-gente-lenta, velocemente e drammaticamente come se stessi salvando un neonato da un incendio.
Una volta raccolto tutto dirigiti verso l’Ausgang. Mentre dai un’occhiata scettica allo scontrino assicurati che le banane che hai comprato (geneticamente cresciute a Steglitz) non siano state prezzate come quelle biologiche e colombiane.
Se i conti tornano getta lo scontrino nel primo bidone dell’immondizia che trovi, dove milioni di altri si trovano ammucchiati. In sottofondo le tenui, ingenue voci delle generazioni future chiedono alle loro maestre elementari che cos’è un albero.
Ignorale beatamente.
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