Un’interfaccia per il cervello: l’idea di un berlinese che cambierà la vita di molti
Con la sola potenza delle onde cerebrali si può controllare l’ambiente intorno a noi. Sembra fantascienza, ma oggi è realtà.
Grazie agli anni di ricerca e sperimentazioni del Dr. Klaus-Robert Müller, dal 2006 professore alla Technische Universität Berlin (TU), con l’aiuto del team del Prof. Dr. Benjamin Blankertz e del team del Prof. Dr. Gabriel Curio, è nato Berlin Brain Computer Interface, che ha valso a Müller il premio “Berliner Wissenschaftspreis 2014”.
Il BBCI è un’interfaccia tra cervello e computer che mira a migliorare l’individuazione e la decodifica dei segnali cerebrali acquisiti tramite elettroencefalogramma. A tal fine, la ricerca si concentra sulla nuova tecnologia dei sensori, una migliore comprensione del cervello e l’analisi delle onde cerebrali, usando metodi moderni di apprendimento automatico.
L’attività elettrica cerebrale viene registrata tramite elettrodi collegati al cuoio capelluto. I segnali captati vengono così amplificati e trasmessi al computer, che li trasforma in comandi di controllo del dispositivo. In questo modo, per esempio, è possibile utilizzare un flipper.
Il requisito fondamentale per il buon funzionamento del BBCI è che l’attività elettrica sulla superficie del cuoio capelluto già rifletta le intenzioni motorie, vale a dire, per esempio, il correlato neurale di preparazione del movimento della mano o del piede. Il BBCI in questo modo recepisce i cambiamenti dell’elettroencefalogramma legati all’attività motoria e usa queste informazioni per effettuare, sempre nell’esempio, una scelta tra due alternative: l’intenzione motoria della mano sinistra porta ad una scelta, mentre quella della mano destra porta alla seconda alternativa.
Strumenti medici per pazienti affetti da amiotrofia o tetraplegia, già in fase di realizzazione, potranno presto essere una realtà. Questo significa che anche persone paralizzate potranno interagire con l’ambiente a loro circostante, in autonomia.
Klaus-Robert Müller appartiene ai pionieri dell’apprendimento automatico. Nato nel 1964 a Karlsruhe, ha studiato fisica e informatica, è stato ricercatore in Giappone e negli Stati Uniti e già nel 1995 è stato tra i primi dieci ricercatori al mondo ad aver lavorato alla cosiddetta Support Vector Machine.