A 25 anni dal Muro, ecco come è cambiata la popolazione di Berlino
Chi vi è nato, chi se ne è andato, chi è arrivato, chi è rimasto. La storia della popolazione di Berlino negli ultimi 25 anni, dalla caduta del Muro a oggi, è stata oggetto di un’analisi del Berliner Morgenpost, che mostra un quadro dettagliato dell’attuale situazione, confermando e smentendo i pregiudizi.
Innanzitutto, la crescita della popolazione berlinese, arrivata a quota 3,5 milioni di abitanti circa, non è stata costante. Si è trattato di un boom, un grande scambio avvenuto dopo il 9 novembre 1989. Dal 2003 Berlino cresce soprattutto grazie all’immigrazione, mentre gli spazi abitativi scarseggiano (e le gru aumentano): solo nel 2013 la città ha attirato circa 170.000 nuovi berlinesi.
Dalla caduta del Muro, 2,9 milioni di persone sono arrivate a Berlino e 2,7 milioni hanno lasciato la città. Di questi nuovi arrivati, il 57% proviene dalla Germania e il restante 43% da paesi stranieri. Tra coloro che hanno lasciato la capitale negli ultimi 25 anni, invece, il 36% l’ha fatto per trasferirsi all’estero e il 64% si è spostato nel resto della Germania.
Oggi a “dividere” la città tra nuovi berlinesi e berlinesi di nascita è l’anello del Ring. All’interno del centro città allargato disegnato dalla S-Bahn, infatti, solo 1 su 3 è nato a Berlino. Non solo, la differenza tra città è dintorni è molto ampia: nei pressi di Potsdamer Platz e del Kulturforum, per esempio, l’81% della popolazione è composta da nuovi berlinesi, mentre a Am Heideberg, Spandau, i nati a Berlino dominano con l’80%.
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Dei tedeschi che si sono trasferiti a Berlino negli ultimi 25 anni, 451.103 provengono dal circostante Brandeburgo, seguito dal Nordrhein-Westfalen con 225.795 nuovi arrivati. Il Land che ha visto meno spostamenti verso la capitale è stato il Saarland, con soli 9.746 abitanti trasferitisi a Berlino.
Per quanto riguarda l’immigrazione straniera, nel periodo 1991-2013, la Polonia è lo stato che registra il più alto numero di immigrati (162.718, contro i 121.900 che sono tornati in patria), con la punta massima nel 2005 (9.932 nuovi berlinesi polacchi). Subito dietro si posizionano la Turchia, in calo, e gli Stati Uniti, in crescita. Sono 93.304 i nuovi turchi arrivati a Berlino nel periodo preso in considerazione, con il picco più alto nel 1996, a fronte di 77.900 persone tornate in Turchia; gli statunitensi, invece, sono stati 57.462 (proprio lo scorso hanno hanno avuto l’affluenza più alta) contro i 57.086 che hanno lasciato la capitale tedesca per tornare negli USA.
Dopo la Russia al quarto posto (51.118 nuovi berlinesi e 29.170 russi tornati in patria), l’Italia si posiziona al quinto, registrando 45.464 nuovi arrivati dal 1991 al 2013 (anno del picco), a fronte dei 31.536 tornati nel Bel Paese. I Top-3-Bezirke, i quartieri più italiani della città, sono Mitte (7.708), Friedrichshain-Kreuzberg (7.280) e Charlottenburg-Wilmersdorf (6.211).
La comunità turca, tra gli immigrati, continua a rimanere quella più ampia della città: si sono stabiliti a Berlino-Ovest a partire dagli anni ’60, soprattutto lungo il tracciato del Muro, dove compongono il 7,8% della popolazione. A Berlino-Est, invece, i turchi sono solo lo 0,6%, mentre le comunità maggiori sono quella russa (1,6%), polacca (1,4%) e vietnamita (1,2%). Eppure, qui, le lingue più parlate sono francese, italiano e spagnolo.
A Berlino ogni secondo avviene un trasloco: la maggior parte di questi hanno luogo all’interno della città, seguiti dai traslochi verso Berlino e in misura minore dai traslochi verso altre destinazioni. Come si svilupperà la città in futuro non è ancora chiaro, quello che è certo è che Berlino è una città in costante movimento.