Frankfurt macht Schule, come riformare la scuola: verso l’abolizione della Hauptschule
Francoforte – Ieri, giovedì 9 ottobre è andato in scena l´ultimo incontro del progetto Frankfurt macht Schule: un programma di incontri, dibattiti e discussioni tra direttori degli istituti scolastici, personale didattico, rappresentanti dei genitori e di organi costituzionali, il cui scopo è delineare le linee guida per lo sviluppo della politica scolastica a Francoforte.
La novità più importante riguarda l’abolizione della Hauptschule pura. Come noto, il sistema scolastico tedesco è molto diverso da quello italiano soprattutto per quanto concerne il livello secondario. In Germania tale livello è gerarchizzato secondo le capacità degli studenti, che vengono distribuiti a seconda delle prestazioni e capacità mostrate nel livello primario (la nostra scuola elementare). In questo processo di selezione, il Gymnasium rappresenta il giardino dei primi della classe, mentre l’Hauptschule l’arido deserto dei ragazzi che per un motivo o per un altro hanno scarse capacità di apprendimento e di conseguenza devono accontentarsi di imparare un mestiere.
Particolare di rilievo, nel sistema tedesco, solo il Gymnasium alla fine del suo percorso prevede l’Abitur – il nostro esame di stato – e di conseguenza l’accesso all’università. Per gli studenti degli altri istituti secondari, qualora dovessero sbocciare capacità cognitive e desideri di studio universitario, c’è un percorso non propriamente lineare che conduce all’Abitur e conseguentemente allo studio universitario.
Il concetto dell’Hauptschule è stato spesso oggetto di un aspro dibattito tra pedagogisti, legislatori e politici, proprio perché si configura come una specie di ghetto scolastico in cui si ammassano ragazzi con problemi sociali, fisici, familiari, linguistici, ai quali, è vero, viene offerta una formazione professionale, ma al tempo stesso non viene data possibilità di scelta. Detta in altri termini, l’Hauptschule è effetto e anche causa di selezione sociale piuttosto che di integrazione. La decisione di Frankfurt macht schule circa l´abolizione di questi istituti appare senz’altro come una forma di emancipazione. Il progetto in cantiere prevede al momento l’accorpamento delle Hauptschule con le Realschule o con le Integrierte Gesamtschule (IGS).
L’altra importante delibera di Frankfurt macht schule riguarda un incremento dell’informazione sulle diverse possibilità o vie per lo sviluppo scolastico dei ragazzi. Uno dei problemi più spinosi è infatti rappresentato dall’ossessione delle famiglie per il Gymnasium, ritenuto il nonplusultra della formazione scolastica. Il 10% degli studenti del Gymnasium vengono infatti iscritti contro il parere dei docenti della scuola primaria, senza prendere in considerazioni che anche le diverse combinazione delle IGS offrono una formazione di altissimo livello che in alcuni casi permette una migliore valutazione e sviluppo delle potenzialità dei ragazzi, nonché un’adeguata preparazione all’Abitur e allo studio universitario.
Si tratta sicuramente di riforme e di prese di posizione importanti che rendono piú flessibile il pachidermico sistema scolastico tedesco. Non si puó tuttavia ignorare la persistenza di una volontà di controllo del destino scolastico dei ragazzi. Lo sforzo non è in direzione di “liberalizzare” l’accesso ai diversi sistemi formativi ma di riuscire a comprendere ancora meglio quale sia la via migliore per gli studenti. Detto altrimenti: il fatto di decidere sulla pelle di poco più di ragazzini non è in questione. Lo stesso vale per l’efficacia degli strumenti valutativi su cui si basano tali decisioni.
Ruggiero Gorgoglione
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