Berlino saluta la Neue Nationalgalerie: resterà chiusa dai 3 ai 5 anni

La mostra “Stick and Stones” [Foto: David von Becker]
La mostra “Stick and Stones” [Foto: David von Becker]
La mostra “Stick and Stones” [Foto: David von Becker]
La mostra “Stick and Stones” [Foto: David von Becker]

Sarà un rinnovo profondo, lungo e a tratti non semplice, quello che coinvolgerà la Neue Nationalgalerie a partire dall’inizio del 2015.

Il bellissimo spazio espositivo di Berlino progettato dall’architetto Mies van der Rohe e inaugurato nel 1968, verrà infatti chiuso al pubblico per un periodo di tempo dai 3 ai 5 anni.

Il restauro coinvolgerà l’intera struttura, dal piano inferiore – che ospita la collezione permanente della Galerie – a quello superiore, dove si alternano mostre temporanee di respiro internazionale.

A guidare i lavori sarà lo studio di architettura di David Chipperfield, che a Berlino nel 2011 vinse – ironia della sorte – proprio il Mies van der Rohe Award per il progetto di ristrutturazione del Neues Museum.

[Foto: Reinhard Friedrich / Nationalgalerie]
La galleria nel 1968 [Foto: Reinhard Friedrich / Nationalgalerie]

Hermann Parzinger, il presidente della Fondazione del patrimonio culturale prussiano (SPK), ha così spiegato la scelta: “Sono fiducioso che con Chipperfield questa icona dell’architettura moderna sia in buone mani. Apprezzo molto la sua sensibilità verso l’architettura storica e la chiarezza concettuale del suo approccio”.

E proprio a Chipperfield tocca l’onore di chiudere questo primo “ciclo di vita” della Nationalgalerie, con la mostra Sticks and Stones, l’ultima prima della chiusura per il restauro che avverrà dopo il 31 dicembre 2014.

Chipperfield ha riempito la gigantesca hall del museo con 144 tronchi d’albero, che creano un potente gioco di contrasti con l’acciaio della struttura. L’ispirazione per la mostra è arrivata da un detto inglese: “Sticks and stones may break my bones, but words will never hurt me”.

Non è ancora dato sapere quando la Neue Nationalgalerie riaprirà i battenti: se tutto andrà bene nel 2018, altrimenti ci toccherà aspettare fino al 2020.

Sicuramente un brutto colpo per gli amanti dell’arte contemporanea, con una magra consolazione: le opere della collezione permanente non resteranno chiuse in magazzino, ma saranno esposte in diversi spazi tra Alte Nationalgalerie, Hamburger Bahnhof e Gamaelde Galerie.