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Berlino, a rischio i murales di Blu: una petizione per salvarli

I murales di Blu [© Frank M. Rafik - CC BY-SA 2.0]
I murales di Blu [© Frank M. RafikCC BY-SA 2.0]

Ci sarebbe bisogno di una rivoluzione culturale per salvare dalla cancellazione il grande murales doppio realizzato dallo street artist italiano Blu in Cuvrystraße, a Berlino.

L’opera d’arte, realizzata dal bolognese (la cui identità è sconosciuta) a più riprese tra il 2007 e il 2008, rischia infatti di scomparire a causa dei lavori di costruzione che coinvolgeranno nei prossimi mesi l’area dove sorgeva fino a pochi giorni fa la Cuvrybrache, un piccolo “villaggio autonomo” sito a ridosso della Sprea e occupato a lungo da creativi e senzatetto provenienti da tutto il mondo.

Dopo lo sgombero, le ruspe

Qui, le baracche e i suoi inquilini – circa 30 – sono stati sgomberati dalla polizia, in seguito ad un incendio doloso che ha portato all’arresto di due uomini, di 21 e 43 anni. Secondo alcuni, le fiamme sono diventate un pretesto per procedere alla “pulizia” dell’area, già da diversi mesi presa di mira dall’investitore immobiliare Artur Süsskind.

Il progetto, che prevede la costruzione di 250 appartamenti, un Kindergarten, un supermercato e una terrazza affacciata sul fiume, porterà alla ristrutturazione dei due edifici dove Blu ha realizzato i celebri murales: il primo raffigurante un uomo senza volto i cui polsi sono incatenati da orologi dorati, il secondo che ritrae due uomini capovolti intenti a togliere l’uno la maschera dell’altro (rappresentanti Berlino Ovest e Berlino Est).

Servono 5000 firme

Salvarli dalla cancellazione non sarà semplice, eppure a Kreuzberg c’è chi ci prova: il residente Jascha Herr, in questi giorni, ha avviato una petizione online per chiedere che le due opere – tra i luoghi iconici di Berlino – vengano preservate dall’intervento delle ruspe. La petizione, ospitata su change.org, ha raccolto quasi 4900 firme. L’obiettivo è 5000.

Qui il link alla petizione

«La città di Berlino ama promuovere la sua scena alternativa – e più nel dettaglio il valore culturale dei suoi artisti», si legge nel testo della petizione, «ma allo stesso tempo li lascia abbandonati a se stessi. Qui si vende agli investitori, che nei monumenti alternativi vedono solo il profitto personale. Ma l’identità culturale della città appartiene a tutti noi».

La petizione, indirizzata tra gli altri al sindaco del distretto Monika Herrman (Verdi), all’investitore Süsskind e all’Assessore alla Cultura Tim Renner, chiede che l’opera di Blu venga trasformata in un monumento, e così protetta dalla sua distruzione. Una prima risposta – negativa – è arrivata dalla portavoce del Dipartimento per lo Sviluppo Urbano Petra Rohland, sulle pagine del Tagesspiegel: «La street art è ancora troppo giovane per essere considerata un monumento».

La difficile battaglia per salvare i graffiti di Blu, però, è solo all’inizio.

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