Baricco presenta la sua scuola alla Fiera del Libro
Francoforte – Se per gli scrittori ci fosse un equivalente del concetto di archistar tra gli architetti, allora Alessandro Baricco ne sarebbe sicuramente un degno esempio. Ma, a onor del vero, bisogna ammettere che il suo essere “star” non si consuma in una sovraesposizione mediatica. Anzi bisogna dire che Baricco non si espone più di tanto (mai farlo parlare di politica!) e sceglie comunque con cura dove e come apparire.
A Francoforte è venuto per la Fiera del Libro, non tanto in qualità di scrittore, quanto piuttosto come preside della Scuola Holden, la scuola da lui fondata ormai vent’anni fa. Illustra il progetto di un gruppo di amici: fondare una scuola dove il giovane Holden, il protagonista del libro di Salinger, non sarebbe stato cacciato. Una scuola per i “diversi”.
E’ un artista e adora esprimersi. Quando parla si percepisce un certo autocompiacimento, specie quando sa di essere riuscito a catturare l’attenzione dell’ascoltatore. E bisogna ammettere che ci riesce bene. Accanto alle informazioni importanti che riguardano la didattica della scuola, sono affermazioni come “una regola è che non facciamo mai lezione prima delle 10, prima era le 11, perchè dobbiamo salvaguardare la notte dei nostri studenti. Per chi studia queste cose la notte è importante” che rendono al meglio la personalità di questo scrittore che a volte sa un po’ di guru.
Ma per entrare nel merito, cosa studiano gli studenti della Scuola Holden? La risposta non è: scrittura. O per lo meno non solo. E’ una scuola di storytelling, una scuola che insegna a raccontare storie. Ci sono sei college, sei percorsi di studi che spaziano dalla scrittura, alla sceneggiatura, alla recitazione, passando per crossmedia, piuttosto che series e real world. I nomi inglesi, immaginiamo, rispecchiano il desiderio di internazionalizzazione della scuola.
La conversazione tra Baricco e intervistatrice purtroppo si impantana un po’ sul tema della selezione degli studenti. A dire dello stesso Baricco, è processo molto ricercato. La scuola Holden non è per tutti, è solo per chi è veramente motivato a divenare uno storyteller e mostra di avere un talento. E anche un buon portafoglio dato che la retta è di 10 mila euro l’anno.
Baricco adora spiazzare e quindi ci spiega che comunque 10 mila euro è poco, perchè la scuola è evidentemente di qualità superiore. Poco da eccepire, i nomi degli insegnanti e degli ospiti della scuola sono una garanzia. Mentre lo scrittore parla, alle sue spalle vengono proiettate le immagini con Ascanio Celestini e Stefano Benni e altri. Per non parlare degli ex-studenti che, viene sottolineato, spesso sono diventati artisti riconosciuti nel loro campo.
Insomma, la scuola è una scuola d’elite, ma la qualità non sembra mancare. Se ci state facendo un pensierino armatevi di pazienza per convincere Baricco che avrete la pazienza di tenere testa al suo ego.
alessandro grassi
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