ZEUS!: dall’Olimpo il super-duo dell’underground italiano “scende” su Berlino
di Danilo Iantomasi
È più semplice definire gli Zeus! dicendo quello che non sono, a modo loro: not metal, not punk, not math, not noise, not prog, absolutely not jazz-core, neither post-what.
Eppure il gruppo imolese è molto di più che una semplice negazione, e il prossimo giovedì 25 settembre tornerà a Berlino per esibirsi e dimostrare a tutti di che pasta è fatto. L’appuntamento è all’Urban Spree di Revaler Straße 99, a Friedrichshain.
Il super-duo, composto da Luca Cavina al basso elettrico (Calibro 35, Craxi, Incident on South Street) e Paolo Mongardi alla batteria (Fuzz Orchestra, Ronin, FulKanelli, ex Jennifer Gentle), ha appena pubblicato il suo secondo disco “Opera”.
L’album è uscito per l’americana Three One G, etichetta di San Diego guidata da una delle icone della scena hardcore californiana, Justin Pearson, frontman dei Locust, Swing Kids e Retox.
Nel disco si celano undici perle di saggezza spietata che traghettano il duo oltreoceano e che ribadiscono – non senza ironia – l’affermazione del proprio background e la cifra stilistica degli Zeus!.
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I titoli non lasciano scampo agli equivoci: “La Morte Young” (La Monte Young: padre fondatore del minimalismo e guida spirituale di Philip Glass e Steve Reich), “Giorgio Gaslini Is Our Tom Araya” (con riferimento al grande pianista compositore e direttore d’orchestra italiano scomparso di recente lo scorso 29 luglio) tanto per cesellare la dichiarazione d’intenti absolutely not jazz-core, con l’intenzione di fare forse un po’ la smorfia al “Tom Araya is our Elvis” degli Zu; ed infine “Lucy In The Sky With King Diamond” in ricordo di King Diamond (pseudonimo di Kim Bendix Petersen ex-cantante dei Mercyful Fate, pionieri della fucina del genere black metal degli anni ’80).
Ospiti del disco sono: Vincenzo Vasi al Theremin (Capossela, Mike Pattonís Mondo Cane tra gli altri) e Nicola Ratti (chitarra nei Ronin). Il disco è stato registrato e missato a Milano alle Officine Meccaniche e al Che Studio da Tommaso Colliva (Calibro 35, Muse) e masterizzato a Philadelphia da James Plotkin (Khanate, OLD).
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