“Berliner”: uno short film racconta i giovani berlinesi e le loro case
di Tommaso Fagioli
“Friendliness”: è questa la parola che per la giovane regista turca Elif Kalkan, meglio descrive Berlino.
Ed è esattamente attorno a questo sentimento che ruotano le “giustapposizioni visivo-spaziali” di questo school project (Bahçeşehir Üniversites// Juxtapositions Project 2014) – commentato dalle malinconiche musiche di Clint Mansell – che celebra la capitale tedesca cercando un elemento emotivo in grado di connettere le vite di ragazzi e ragazze che sognano, gioiscono o si disperano entro, ma soprattutto, oltre i limiti spaziali della città.
Come nel caso di Berlin Berlin, la città è vissuta più come “categoria dello spirito” che come luogo reale, e c’è da dire che le situazioni rappresentate potrebbero essere adatte a descrivere qualsiasi altra città del mondo che, con Berlino, condivide lo stesso spirito giovanile, libertario e vagamente decadente.
Berliner raccoglie quindi alcuni tropi visivi popolari per realizzare un flusso di coscienza simile a quello visto in Where we are, rappresentativo di una certa tendenza antinarrativa e molto dilatata di progetti low budget contemporanei che nel “cinema breve” trovano la forma ideale per esprimere un concetto, un sentire, o una semplice suggestione.
Questo video e l’articolo a firma di Tommaso Fagioli sono tratti da Good Short Films, un progetto che combina cinema e social media offrendo al pubblico un’ampia selezione di cortometraggi di qualità.