Lichterbilder, la storia della fotografia in mostra allo Städel

Man Ray (1890–1976) Schwarz und Weiß, 1926 (Abzug 1993 von Pierre Gassmann) Silbergelatine-Abzug, 24,8 x 35,3 cm Städel Museum, Frankfurt am Main Foto: Städel Museum – ARTOTHEK © VG Bild-Kunst, Bonn 2014
Man Ray (1890–1976) Schwarz und Weiß, 1926 (Abzug 1993 von Pierre Gassmann) Silbergelatine-Abzug, 24,8 x 35,3 cm Städel Museum, Frankfurt am Main Foto: Städel Museum – ARTOTHEK © VG Bild-Kunst, Bonn 2014
Man Ray (1890–1976) Foto: Städel Museum – ARTOTHEK © VG Bild-Kunst, Bonn 2014

Bannerino_FrancoforteFrancoforte – Oggi, mercoledì 9 luglio, inaugura allo Sädel la nuova mostra Lichterbilder. Fotografie im Städel Museum vo den Anfängen bis 1960. Come il titolo lascia intuire, si tratta di una mostra fotografica che ripercorre la storia di questa arte dagli albori fino al 1960.

Ma il rapporto tra il museo e la fotografia è particolare, la mostra infatti testimonia la “passione” dello Städel Museum per questo medium artistico. Sebbene infatti l’invenzione della fotografia sia da datarsi intorno agli anni Trenta dell’Ottocento, a Francoforte già nel 1945 veniva allestita la prima mostra fotografica.

Proprio a partire da quella collezione che Lichtbilder prende spunto. L’idea è quella di rendere fruibile al publico la grande collezione nei magazzini del museo che da allora si accresce costantemente. L’esposizione, così, ripercorre cronologicamente lo sviluppo della fotografia attraverso i decenni, fornendo una panoramica sui vari mutamenti di stile accompagnati ovviamente anche dai progressi tecnici a cui questa arte è intimamente legata più delle altre.

Oltre a fotografi più famosi come Man Ray o Brassaï saranno esposti anche i primi fotografi francofortesi che non raggiunsero mai la fama.

Carlo Naya (1816–1882) Venedig: Blick auf Markusbibliothek, Campanile und Dogenpalast, ca. 1875 Albuminpapier auf Karton, 41,3 x 54,1 cm Städel Museum, Frankfurt am Main Foto: Städel Museum – ARTOTHEK Eigentum des Städelschen Museums-Verein e.V.
Carlo Naya (1816–1882) Foto: Städel Museum – ARTOTHEK. Eigentum des Städelschen Museums-Verein e.V.

Una sezione è dedicata anche all’Italia, in particolare a Georg Sommer, francofortese che si trasferì nel Bel Paese, cambiò il suo nome in Giorgio e là fece il fotografo negli anni Cinquanta dell’Ottocento.

La mostra, curata da Felicity Grobien e da Felix Krämer, sarà visitabile fino al 5 ottobre. Dalle 10 alle 18 il martedì, il mercoledì e il sabato e dalle 10 alle 21 il giovedì e il venerdì. Il biglietto d’ingresso costa 12 euro, 10 euro ridotto.

[ale.gra]

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