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HiddenCash a Berlino: una domenica a caccia di soldi nel Tiergarten

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di Andrea “Camillo Miller” Nepori

I soldi non crescono sugli alberi. Nemmeno sotto le panchine o dietro i cestini dell’immondizia. A meno che sia un’assolata domenica di luglio e non vi troviate al Tiergarten, nei pressi del Goldfischteich, lo stagno dei pesci rossi.

È la zona dove @HiddenCash ha organizzato la prima “tappa” tedesca della sua caccia al denaro nascosto, un fenomeno a metà fra la filantropia e l’esperimento sociale nato in California qualche mese fa e già esportato a livello globale all’inizio dell’estate, con eventi analoghi a Londra e Madrid.

Tutto parte dall’account Twitter @HiddenCash, che nella primavera 2014 annuncia di aver nascosto corposi premi in denaro in vari luoghi della Bay Area di San Francisco. Segue un’ulteriore caccia a Hermosa Beach, California Meridionale, dove vengono nascosti 36 pupazzi di Angry Bird farciti di dollari. L’evento è un successo e i grandi media si accorgono del fenomeno.

A giugno lo scoop: Anderson Cooper, giornalista della CNN, rivela il nome dell’uomo che si nasconde dietro l’anonimato del profilo @HiddenCash. È Jason Buzi, un ricco investitore immobiliare californiano, amante della beneficenza, che ha scelto di sperimentare questa forma di donazione pubblica in aggiunta a metodi più tradizionali di filantropia.

La rivelazione dell’identità del benefattore non fa che accrescere la fama del profilo Twitter @HiddenCash, che ad oggi ha già superato i 700.00 follower. Buzi, intervistato proprio da Cooper, ne approfitta per rivelare le prossime location delle sue cacce al tesoro: Il Texas, il Messico e l’Europa, partendo da Londra e Madrid nei primi mesi di luglio. Dopo il rifiuto di Parigi, con il blocco dell’iniziativa da parte delle autorità, giovedì 24 luglio un tweet svela che Berlino sarà una delle tappe estive della caccia al tesoro.

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Nei giorni successivi si aggiungono ulteriori dettagli, fino alla rivelazione la location esatta: il Goldfischteich, nella zona Est del Tiergarten. Quando io e la mia fidanzata arriviamo sul luogo, domenica pomeriggio attorno alle 15.00, non troviamo la folla che ci si poteva aspettare. Ci accoglie invece la tipica quiete domenicale del parco, con le coppiette sdraiate a prendere il sole e i turisti che passeggiano, cui si aggiungono, qua e là, sparuti gruppetti che rovistano fra la vegetazione più fitta, bastoni alla mano.

Sono lì perché hanno sentito alla radio o letto su internet della strana caccia al tesoro, ma nessuno di quelli con cui scambio due chiacchiere hanno trovato nulla. Anche noi proviamo a guardarci attorno, nella capanna vicino al laghetto (ma sono arrivato tardi) e vicino al monumento a Beethoven, Haydn e Mozart. Evitiamo più che volentieri di avventurarci nel sottobosco di ortiche della macchia attorno allo stagno, che invece non spaventa tre amici spagnoli in pantaloncini e infradito che rovistano come i più accaniti cercatori di funghi.

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Alle quattro su Twitter sono già comparse da un po’ le prime foto di alcuni dei fortunati che hanno trovato i soldi, ma non si capisce quante delle 24 buste verdi siano ancora nascoste. Le testimonianze sul campo sono contraddittorie: una signora sostiene, in berlinese stretto, che le hanno trovate tutte; un ragazzo francese, che incrocio poco dopo, si dice ottimista, magari qualcuna delle buste più difficili è sfuggita ai cercatori meno attenti. Metterci a leggere all’ombra di una betulla ci sembra, a questo punto, l’opzione più saggia.

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Poco prima delle cinque arriva l’equivalente virtuale del triplice fischio: con un tweet @HiddenCash ringrazia i berlinesi per la divertente giornata, lasciando intendere che tutti premi sono stati scovati e raccolti.

Temevo che la febbre della caccia al denaro potesse causare danni al Tiergarten, ma la preoccupazione si rivela infondata. Attorno al Goldfischteich non si sono ammassate folle oceaniche in cerca di fortuna, ma solo qualche visitatore in più rispetto ad una domenica qualsiasi. E se anche qualcuno si è azzardato a pestare le aiuole fiorite, tutti hanno mantenuto un buon livello di decoro e civiltà. Siamo ben lontani dallo scempio del parco di Witthier, in California, dove a metàluglio i cercatori di denaro nascosto hanno causato danni per più di 5000 dollari alla vegetazione e i sistemi di irrigazione.

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È un Hidden Cash in salsa berlinese, insomma, che non ha generato particolare scompiglio, ma tutt’al più ha regalato qualche simpatico quadretto. Come la famiglia turca capitanata dal figlio quattordicenne social-consapevole e iPhone-munito che dava indicazioni ai genitori e ai tre fratellini sui punti in cui orientare le ricerche, o la signora attempata che aiutandosi con un lungo bastone cercava solo fra le fronde più alte, forse convinta che fra gli organizzatori del gioco vi fossero delle scimmie arboricole.

Verso le sei tutti hanno smesso di cercare. Convinti dal tempo, che nel frattempo è cambiato e minaccia pioggia, anche noi inforchiamo la bicicletta e torniamo verso casa, con l’impressione che quella del Tiergarten sia stata in fondo una caccia al denaro in tono minore rispetto ai mega eventi californiani dei mesi scorsi.

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