Fotografare i cambiamenti di Berlino per 100 anni: il folle progetto di un americano

[© jeffwilcox on Flickr / CC BY 2.0]
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[© jeffwilcox on Flickr / CC BY 2.0]

Berlino è la capitale europea del cambiamento: nell’ultimo secolo le sue trasformazioni sono state notevoli e recentemente è diventata la metropoli delle ricostruzioni e delle costruzioni, dove il più elevato livello di modernismo si accompagna all’antico.

Uno sviluppo che dalla mera architettura ha conseguentemente interessato la città anche sul piano sociale e culturale. Il dibattito tra i sostenitori della nuova Berlino e chi punta il dito contro la svolta giudicata invece negativa, sotto ogni aspetto, è sempre acceso.

La questione berlinese ha suscitato interesse anche nell’artista concettuale americano Jonathon Keats e lo ha fatto in un modo particolare, portandolo a sviluppare un progetto davvero sensazionale dal titolo “Century Cameras”.

Keats ha costruito 100 macchine fotografiche stenoscopiche speciali, che riproducono immagini sfruttando il principio della camera oscura attraverso un piccolissimo foro e concentrando la luce su carta nera, e le ha assegnate ad altrettante persone in cambio di un deposito di 10 euro.

Queste persone dovranno nascondere la propria camera in un determinato quartiere di Berlino, ma potranno scegliere il punto, che ritengono “degno di osservazione clandestina a lungo termine “.

L'artista Jonathon Keats [© christopheradams on Flickr / CC BY 2.0]
L’artista Jonathon Keats [© christopheradams on Flickr / CC BY 2.0]

Fino a qui niente di particolare, se non fosse che le cento macchine fotografiche scatteranno un’immagine con un’esposizione che definire lunga è decisamente riduttivo: 100 anni.

Proprio così. Un’esposizione di 100 anni per documentare, come in un film che si traduce però in un unico fotogramma, i cambiamenti di Berlino da qui al 2114.

Le location delle macchine fotografiche dovranno rimanere segrete.

Solo quando il possessore della macchina fotografica sarà troppo vecchio o malato, allora potrà passare l’informazione ad una nuova generazione, che porterà avanti segretamente il progetto.

Se tutto andrà come nei piani di Keats, che non prova alcun rammarico all’idea di non essere presente al termine del progetto, le 100 fotografie saranno esposte in mostra nella capitale tedesca l’estate stessa del 2114.

L’obiettivo del progetto è quello di documentare i cambiamenti che avverranno nella capitale tedesca e indurre le persone ha prendersi la responsabilità di come il paesaggio urbano evolve.

Gli spettatori futuri delle immagini saranno in grado di vedere lo sviluppo urbano e la decadenza nell’arco di un secolo.

In un certo senso, inoltre, il progetto vuole essere un commento sull’ubiquità delle telecamere di sorveglianza. Keats afferma infatti che: «Le prime persone a vedere queste foto saranno bambini che non sono ancora stati concepiti. Sono influenzati da ogni decisione che prendiamo, ma sono impotenti. Se qualcuno ha il diritto di spiare su di noi, quella è la nostra discendenza».