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In Germania si vende sempre meno birra: l’ultima speranza è il Mondiale

© NeilGHamilton _ CC BY 2.0
© NeilGHamilton / CC BY 2.0

di Laura Lucchini
(pubblicato originariamente su Linkiesta.it)

C’è in particolare un settore dell’economia tedesca che in queste ore, più di ogni altro, spera che la Mannschaft arrivi in finale ai Mondiali di calcio in Brasile e che i cittadini tedeschi possano stare a lungo per strada a festeggiare. Si tratta dei produttori di birra, che da quasi quarant’anni a questa parte osservano una lenta ma inesorabile caduta del consumo interno.

Dal 1976 a oggi solo in una occasione le vendite di birra in Germania sono tornate ad aumentare: è stato nel corso del mondiale del 2006 giocato in casa (e vinto dall’Italia). La nazionale tedesca arrivò allora in semifinale, giocando il maggior numero di incontri possibili, e le temperature furono tra le migliori di sempre. Nei primi mesi del 2014 le favorevoli condizioni meteorologiche hanno fatto registrare un nuovo aumento nelle vendite, ora nei birrifici si lavora a pieno ritmo per soddisfare gli ordini e con le dita incrociate, perché non finisca presto.

Il 2013 è stato l’annus horribilis dei birrifici locali. La caduta delle esportazioni come conseguenza della recessione in Europa ha coinciso nella patria dell’Oktoberfest, della Agustiner, della Becks e della Paulaner con temperature piuttosto basse e maltempo diffuso durante tutta la stagione estiva. La stampa ricorda qui che è stato per la birra l’anno peggiore dalla Riunificazione tedesca. Ad essere precisi, secondo quanto segnalano dallaAssociazione Federale dei Birrifici (Dbb), il declino è iniziato ben prima.

«Le vendite interne di birra e il consumo ad essa relazionato diminuiscono dal 1976, cioè da quasi quarant’anni, in maniera piuttosto regolare, in media dell’1 o 2 per cento all’anno», spiega in un’intervista con Linkiesta Marc Oliver Hunholz, portavoce della Dbb. «Ci muoviamo però – aggiunge – tuttora su tassi di consumo molto alti, a livello internazionale: se si fa il paragone con Italia e Spagna — ovviamente si tratta di un paragone solo indicativo, essendo questi Paesi produttori di vino e noi li invidiamo per questo — vediamo che lì il consumo pro capite è tra il 25 e 35 litri a testa all’anno. In Germania nel 1976 si raggiungevano i 150,9 litri annuali pro capite e nel 2013 il consumo si è ridotto a 106,6 litri».

Il dato è funzionale a illustrare che il consumo continua ad essere sostenuto e che la quantità di birra venduta in Germania, 94,6 milioni di ettolitri lo scorso anno, è a livello internazionale molto alta. Ma è anche la ragione intrinseca del dramma dei produttori tedeschi che per anni hanno trascurato le possibilità di esportare, appagati dal consumo interno.

Quando ora riescono a farlo (con eccezione del 2013 le esportazioni aumentano costantemente da anni) devono ritagliarsi nicchie in mercati già saturi e dove i consumatori di media bevono ben meno dei tedeschi.

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