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Carnevale delle Culture 2014: un evento variopinto d’umanità

Carnevale delle Culture 2014. Testo e fotografie di Alessandro Brogani

Non si può non amare Berlino. Lo sa bene chi ci vive o ci è vissuto, lo impara presto chi ci viene in vacanza. Il perché lo si capisce anche in occasioni come il Karneval der Kulturen, il Carnevale delle Culture che si è svolto quest’anno tra il 7 ed il 9 di giugno.

Il clou della festa s’è tenuto con la sfilata dei carri nella giornata dell’otto; 82 i gruppi partecipanti che hanno visto circa 5300 tra ballerini, comparse e musicisti di tutte le etnie davanti ad un pubblico di circa 700.000 persone proveniente da ogni parte del mondo. La manifestazione s’è snodata lungo un percorso di circa 4 km, da Urbanstraße fino a Yorckstrasse, passando per Hermannplatz e Gneisenaustraße nel quartiere di Kreuzberg, certamente il più multiculturale della città.

Carnevale delle Culture
Carnevale delle Culture

Dal 1995, anno della sua progettazione, la festa ha visto un continuo aumento di popolarità e partecipazione.

È proprio in occasioni come questa che si comprende quanto Berlino sia un melting pot, un crogiolo appunto di culture e modalità d’espressione diverse che in questa loro diversità convivono e scambiano ciascuna la propria visione del mondo, mettendola a confronto e mescolandola, talvolta, in qualcosa di completamente nuovo.

È proprio questa comunione, in sol posto, di identità così differenti che ti fa sentire a “casa” pur stando lontano da ciò che hai sempre considerato come tale.

Ed è proprio in momenti come questi che percepisci quanto le differenze, che in altre occasioni d’incontro e scontro sembrano insormontabili, possano al contrario essere una risorsa da mettere in comune, per il piacere e l’arricchimento reciproco.

È l’atmosfera che si respira nell’aria che è diversa, che ti fa pensare che Berlino sia un posto fuori dal mondo, dove l’altro da te diventa improvvisamente come te, dove ciò che conta non è chi sei o quello che fai nella vita, ma come ti relazioni con gli altri, come ti sai mettere in discussione condividendo le esperienze.

Il vetero punk s’unisce in un ballo comune assieme all’austero professore, la giovane americana canta nell’angolo a squarciagola con un gruppetto di tedeschi, mentre un ballerino cubano improvvisa una samba a cui s’uniscono quanti gli sono intorno.

È uno spettacolo per gli occhi: potete anche non parteciparvi direttamente e ne godete per il solo fatto di essere lì, di respirare quell’aria, di sentirvi parte di un tutto. Ciascuno è complice a modo suo di una gioia di vivere comune. Non serve parlare la stessa lingua, ci si comprende con il linguaggio delle sensazioni e dell’emozioni.

I venditori di panini e di bevande s’uniscono, fra una pausa e l’altra dal continuo lavoro, alla danza comune. Un cagnolino con un fiocco in testa balla a modo suo correndo su e giù tra il suo padrone e gli amici che lo chiamano fischiandogli. Non senti neanche più sulla pelle gli oltre 30 gradi che stanno riscaldando la bella giornata.

Non è importante chi fra i gruppi partecipanti alla sfilata sarà il vincitore, è la gente che sta partecipando unita la vera vittoria di questo tipo d’esperienza.

Ed in tutta questa gioiosa confusione del Carnevale delle Culture 2014 ti fermi a guardare una giovane ragazza che offre un fiore ad uno sconcertato poliziotto, baciandolo sulla guancia; guardi la scena, ti scuoti per un attimo da ciò che ti circonda e pensi dentro di te: “tutto questo è possibile solo a Berlino”.

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