Il kinowurst: cinepanettone alla tedesca

Bannerino_FrancoforteCritici ed intellettuali si lamentano spesso della produzione cinematografica italiana e del triste successo commerciale dell’annuale cinepanettone. La Germania, da questa prospettiva, ci è sempre sembrata un po’ meno dozzinale, il cafone italiano in vacanza a Cortina non avrebbe un grande successo tra il pubblico teutonico. Ma se rivolgiamo lo sguardo alla recente produzione di commedie in lingua tedesca, dobbiamo purtroppo dimenticare la seriosità dello stereotipo d’oltralpe: i film di bassa qualità e dalla comicità di basso livello si fanno pure in Germania. Un esempio per tutti: Fack ju Göthe.

Il quotidiano Die Zeit ha recentemente criticato la povertà delle figure femminili nella commedia tedesca contemporanea, citando sopra le altre, la protagonista di Fack ju göthe, film che però in sala ha riscosso un successo strepitoso, e che ha ricevuto inoltre molti premi e nominations. Lo scorso venerdì ai Deutscher Filmpreis (i David di Donatello tedeschi) la critica seria ha invece ignorato la commedia commerciale, il premio come miglior film è andato all’ultima opera di Edgar Reitz Die andere Heimat, film che è interamente recitato in dialetto e che fa seguito alla rinomata serie Die Heimat, per cui Reitz ha diretto una trilogia, di cui fanno parte già ben 30 episodi e ai quali si aggiunge quest’ultima opera.

Le cifre del pubblico parlano però chiaro: per Die andere Heimat ci sono stati 122.000 spettatori, Fack ju Göthe ha invece registrato una cifra che supera i sette milioni di spettatori. Numeri decisamente agghiaccianti, che dimostrano come il tedesco medio si nutra volentieri di film scadenti, un po’ come la carne scadente dentro i famosi wurst. Se in Italia abbiamo i cinepanettoni, in Germania invece ci ritroviamo con i “kinowurst” (se mi permettete di usare il neologismo).

Ci sono chiaramente delle differenze: nel “kinowurst” non ci sono cafoni e starlette della tv, ma attori piuttosto conosciuti del panorama nazionale. Ciò che in Italia si avvicina di più a questa produzione cinematografica sono alcune commedie come quelle di Fausto Brizzi (per esempio Maschi contro Femmine, o per capirci quelle dove c’è un Claudio Bisio o una Paola Cortellesi), i kinowurst piuttosto si rifanno ad un certo stile di commedia americana. Il target qui è soprattutto giovanile, rivolto ovvero a quella fetta di pubblico tra i 12 e i 30 anni circa.

Insomma che abbiate visto o meno Fack ju Göthe poco importa, di fatto sappiate che al contrario di un cinepanettone i personaggi negativi non diventano improvvisamente positivi (come viene spiegato in Boris il Film, vedi youtube), alcuni personaggi positivi però sono connotati da una serie di lati negativi. L’umorismo inoltre viene giocato sull’uso del linguaggio giovanile e su qualche gag che tocca delle note “fecali”. Di base kinowurst e cinepanettone condividono una cosa: costruire una trama banale e arricchirla di stereotipi che piacciano al pubblico (e qui forse sta la differenza poi nel risultato e nel permanere o meno di certi valori morali) per un comune obbiettivo: sbancare al botteghino.

[nicole braida]

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