Alluvione nei Balcani, a Berlino un concerto folk per raccogliere aiuti
Trentasette morti (finora conteggiati), decine di migliaia di sfollati, interi villaggi distrutti, strade interrotte, danni economici incalcolabili.
È uno dei momenti più duri degli ultimi anni per i Balcani: una devastante alluvione ha colpito Bosnia, Serbia e Croazia, mettendo in pericolo intere regioni e grandi città, causando numerosi morti e dispersi.
In questi giorni, la comunità internazionale si sta mobilitando per aiutare con donazioni le popolazioni più colpite. I primi aiuti esteri, quelli forniti delle Nazioni Unite, sono arrivati a Belgrado nella giornata di ieri.
L’impatto della catastrofe sui budget dei tre stati sarà enorme: «Saremo costretti a rivedere le nostre priorità, per quest’anno e quelli successivi», ha spiegato Ivan Nikolic della Banca Centrale, a Bloomberg.
Anche lontano dai confini, intanto, nascono le prime iniziative di solidarietà. A Berlino, è merito di un’italiana: Anita Richelli di Lou Fai Booking che in tempo record ha co-organizzato un grande evento di raccolta fondi per le popolazioni colpite.
«Folk The Flood», che si terrà venerdì 23 maggio all’Antje Öklesund di Rigaer Str. 71-73, vedrà una serie di artisti folk residenti a Berlino impegnati a dare vita ad un emergency concert
Sul palco del locale di Friedrichshain saliranno Breaking the Bell Jar, Chiara in Berlin, Rachel Glassberg, William Must Hunt, Entertainment for the Braindead, Stereochemistry e Vincent Long.
Si raccoglieranno donazioni in denaro (versate a tre organizzazioni selezionate) o di altro tipo: potete portare con voi medicine di base, sacchi a pelo, cibo in scatola, vestiti, oggetti sanitari, possibilmente in scatole già chiuse ed etichettate.
Una spedizione, organizzata dalla comunità bosniaca di Berlino e in partenza domenica, si occuperà di trasportare e distribuire i materiali raccolti nelle zone alluvionate.
Per tutte le informazioni su «Folk the Flood» cliccate sull’evento Facebook ufficiale.
🙂 grazie per l’articolo e l’appoggio ragazzi! Solo una piccola correzione su un’imprecisione: i primi aiuti umanitari, sia in senso di merci che di forze speciali per evacuazione, barche, pompe, etc, li ha inviati la Russia (circa 200 uomini) gia’ venerdi 16.05., dopo che tutti i media balkanici hanno lanciato gli appelli per l’aiuto gia’ il giorno precedente (giovedi 15.05), e MOLTO PRIMA che i media occidentali abbiano anche trasmesso la notizia.
non per fare la pubblicita’ ai russi, tanto nessun media ha riportato questo fatto. Ma solo per dire la verita’. Secondo paese che ha offerto aiuti alla Serbia era Croazia, lo stesso venerdi 16.05., prima che venisse inondata lei stessa due giorni dopo.
L’Europa e i media europei hanno reagito solo il sabato sera, 17.05. e molto, molto poco. TROPPO poco rispetto al disastro.