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I berlinesi hanno salvato Tempelhof: il parco resterà com’è

I berlinesi hanno deciso: Tempelhof non si tocca.

In una domenica storica per la capitale tedesca, il 64,3 per cento circa dei votanti al referendum (che cadeva in concomitanza con le elezioni Europee) ha deciso di vietare lo sviluppo immobiliare dell’ex aeroporto, rovinando i piani dell’amministrazione della città.

Un “no” secco e convinto contro la gentrificazione, un “no” che ha fatto festeggiare fino a tarda notte i promotori e i sostenitori dell’associazione 100% Tempelhofer Feld, che per mesi hanno lottato contro il progetto immobiliare che avrebbe cambiato per sempre parte del Feld.

L’ex aeroporto, diventato parco nel 2009, resterà dunque così com’è: non saranno costruiti né gli appartamenti, né la biblioteca nazionale, la nuova fermata della metropolitana, i negozi o la piscina programmati inizialmente.

Per il sindaco Klaus Wowereit è una netta sconfitta, dato che la costruzione di Tempelhof era stata promossa dalla sua amministrazione. Il primo cittadino, ieri, ha incassato e rilanciato: «È un peccato, un’occasione persa, ma il risultato è chiaro e deve essere accettato. Ora troveremo un altro luogo in cui costruire le abitazioni necessarie».

Tante le reazioni arrivate via Twitter, dove il decano dei Verdi Christian Ströbele ha definito il risultato un «bellissimo successo»; un altro Verde, Sebastian Walter, ha festeggiato perché «il paradiso resterà aperto»; per Mario Czaja della CDU, invece, «ha vinto la paura, che non è mai una buona consigliera».

Da oggi, dunque, è ufficiale: il presente di Tempelhof sarà anche il suo futuro.

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