Un incontro con Andrea Segre, a Berlino
Andrea Segre, uno tra i più bravi ed impegnati registi della scena indipendente italiana è in arrivo a Berlino in un appuntamento che figura come centrale nel percorso che la rassegna Oltremare, proposta dalla libreria Mondolibro e dall’Istituto italiano di Cultura Berlino, ha proposto alla comunità italoberlinese.
La rassegna si era infatti aperta con la proiezione del film di Segre Il sangue verde e proprio domenica è stato proiettato Io sono Lì, il film a tema del libro in presentazione martedì.
Se il film Il sangue verde (2010) si colloca tra i documentari meglio riusciti sulle condizioni e sulle storie dei migranti che arrivano in Italia dall’oltremare, e assieme a Come un uomo sulla terra (2008) e a Mare Chiuso (2012), ha reso Segre una firma di qualità garantita per quel che riguarda appunto il film documentario, Io sono Lì (2011) è invece la riuscita messa in gioco delle doti espressive del regista, che, attraverso una fotografia semplice ed un cast eccellente, è capace di rendere la storia umile della migrazione di una donna cinese, un’opera universale che colpisce con grazia ma radicalmente.
Io sono Lì, la cui versione in testo è uscita per Marsilio nel 2013, è l’incontro in un’osteria chioggiotta nella laguna veneta tra Shun Li e “Il Poeta” pescatore di origini slave, scritto da Andrea Segre e da Marco Paolini. Un incontro che deve fare i conti con la resistenza di una comunità (o forse di due?) che fatica ad accettare le relazioni come scambio.
Il film Io sono Lì è stato definito come “un punto d’unione tra le due anime del regista” che si dedicano rispettivamente alla realtà di immigrazione in Italia e al Veneto come provincia ostica eleggibile a panorama significativo di trasformazione del presente. Che a raccontare questa storia siano due voci che dal Veneto si sono fatte spazio nel panorama culturale italiano è garanzia di genuinità del racconto: la sincerità e l’impegno degli autori danno alla storia i colori di una favola postmoderna, raccontata però senza smettere di credere nel potere della poesia.
Oltre che regista, Andrea Segre è dottore di ricerca e docente all’Università di Bologna ed è anche il fondatore di ZaLab, progetto volto alla produzione di laboratori di video partecipativo e documentari che si concentrano e prendono vita in in contesti interculturali e in situazioni di marginalità geografica e sociale.
Il sito è anche una piattaforma di scambio e raccolta di progetti affini, nonché l’evidenza che le narrazioni di Segre e del collettivo siano un magma produttivo in continuo movimento. I Film diventano progetti e i progetti diventano film, in un organismo che si dimostra uno dei più interessanti nella scena del documentario indipendente italiano.
Di questo e di molto altro si parlerà alla Libreria Mondolibro, Martedì 27 Maggio alle ore 19.00, in Torstraße 159.