Uber arriva a Berlino: già le prime polemiche
Dopo mesi di feroci polemiche da Milano a New York – dove è stato vietato -, Uber da ieri è arrivato anche a Berlino.
Il servizio di trasporto privato nato a San Francisco, a metà tra un taxi e un’auto a noleggio con autista, negli ultimi mesi, grazie anche ad una cospicua iniezione di capitale da parte di Google, si è espanso raggiungendo oltre 35 paesi.
Per utilizzare Uber, l’utente si avvale di un’applicazione smartphone che invia automaticamente le coordinate GPS al centralino, il quale a sua volte spedisce una macchina (nera, colore distintivo di Uber) a prendere il cliente. La tariffa viene calcolata in anticipo e il pagamento addebitato direttamente sulla carta di credito.
Per diventare uno degli “autisti” di Uber non è necessaria una licenza: questo ha causato proteste tra i tassisti, anche a Roma e Milano, che hanno accusato il servizio di concorrenza sleale. Uno scenario simile si potrebbe verificare anche qui.
Secondo Detlev Freutel dell’associazione di taxi di Berlino-Brandeburgo, infatti, «Uber contraddice la nostra legge sulla tutela dei consumatori» e «la città dovrebbe prendere subito seri provvedimenti». Si preannunciano, dunque, giornate intense.