Il brunch berlinese all’italiana, da Brio
di Joseph Pearson
(da Needle Berlin)
In Italia non esiste niente di simile al “brunch”. Questo immancabile rituale berlinese sconvolge gli italiani – tradizionalisti nelle loro abitudini alimentari – e lo fa a più livelli: gli italiani fanno una colazione leggera e dolce, dai sapori delicati: un cornetto immerso in un cappuccino al bar è più che sufficiente. Così, l’immagine dei berlinesi che, in tarda mattinata, si riempiono la pancia con grandi quantità di carne affumicata e formaggio, dopo una lunga notte fuori, resterà per loro una differenza culturale incolmabile.
Agli occhi dell’italiano, il brunch berlinese inizia ad avere un po’ più di senso solo quando gli viene spiegato che, spesso, i locali cominciano a mangiare verso mezzogiorno, e il tempo trascorso a tavola con gli amici può durare fino al tardo pomeriggio: «Aspetta!, comincia ad essere familiare… un po’ come il nostro lungo pranzo domenicale!».
Al Brio Café Bistro di Kreuzberg, “due pigri italiani che preparano tutto fatto in casa” (è il loro slogan: la prima parte non è vera, la seconda sì) non ignorano la possibilità di una fusione culturale, pur senza scendere a (scioccanti!) compromessi con la tradizione italiana. E questa domenica, hanno letteralmente inventato il brunch berlinese all’italiana.
Hanno dovuto lottare con le diverse aspettative dei Berlinesi: i ragazzi di Brio hanno imparato che la zuppa in Germania è normalmente considerata un antipasto, non un primo. Che ai tedeschi piace avere il contorno servito nello stesso piatto della portata principale. “In Italia, un piatto unico con tutto dentro sembrerebbe alquanto strano“, scuote la testa Giulia. Ci sono state aree dove il compromesso si è rivelato impossibile: “In Germania, un espresso è spesso acidulo e salato rispetto a quello che beviamo in Italia. Questo accade perché i chicchi 100% arabica sono considerati una cosa da intenditori, mentre in Italia una miscela di chicchi robusta e arabica sono una conclusione dolce per la fine di un pasto. Qui, noi facciamo come si fa in Italia“. È davvero così, e per farlo usano una miscela tostata a legno che arriva da Napoli.
D’altra parte alcuni ingredienti, disponibili a livello locale, si sono dimostrati superiori rispetto ai loro corrispettivi italiani. «Mi sono innamorata delle zucche Hokkaido», spiega Giulia, “che in Italia non si trovano. Contengono pochissima acqua, rimangono molto saporite e non rendono torte e ravioli troppo dolci. Questo fine settimana, per il brunch, sto preparando una torta salata con le Hokkaido, e un’altra con la scarola”.
Giulia e Andrea si sono innamorati l’uno dell’altra nelle cucine del Bar della Pace, vicino a Piazza Navona a Roma, dove lei lavorava come sous-chef di Andrea. La prima visita a Berlino e l’immediata folgorazione risalgono al 2009, quando i due decisero di aprire un ristorante qui, insieme.
Gli mancava solo l’esperienza, ma hanno rimediato in fretta, lavorando al ristorante mantovano Dal Pescatore, tre stelle Michelin. Andrea affiancava la famosa cuoca Nadia Santini, occupandosi delle portate principali. A Giulia fu chiesto di occuparsi dei dolci – “Non fui io a scegliere, ma è così che si impara”, mi ha detto. Successivamente, Andrea ha lavorato in un laboratorio artigianale di pasta fresca all’uovo, e Giulia in una pasticceria. Ad un certo punto hanno capito che il loro apprendistato era finito, e che erano pronti ad invadere Berlino: si sono trasferiti qui nell’ottobre 2012, e lo scorso luglio hanno aperto il loro ristorante romano Brio sulla Graefestraße, a Kreuzberg, specializzandosi in pranzi a prezzo ridotto (sempre sotto i dieci euro), aperitivi serali e piattini (tapas). Sono pochi i posti di Berlino dove puoi mangiare così bene spendendo così poco.
L’idea del brunch è arrivata dopo avere trascorso alcune domeniche sera al ristorante, realizzando il fatto che tutti i tedeschi fossero rimasti a casa a guardare Tatort. “Ma quando mangiano i tedeschi di domenica?”, diventò la domanda. Per tutta risposta, ecco la trasformazione del pranzo domenicale in un brunch berlinese. Sabato scorso sono passato al ristorante e li ho trovati occupati in cucina a pelare zucche e preparare lunghe teglie del più tipico dei piatti domenicali, la pasta al forno.
“Per i vegetariani abbiamo un gratin e uova di tutti i tipi, poi ci sono prosciutto affumicato italiano, formaggi e, ovviamente, le mie torte: la crostata, la torta al cioccolato, quella alla banana, e qualcosa che penso sia perfetto per la domenica: le frittelle di mela”.
Le rispondo, prendendola un po’ in giro, “Giulia, ma non scendete mai a compromessi con i berlinesi?”.
Lei si ritrae leggermente, e ridendo dice: “Non preoccuparti, ci saranno lo yogurt, la frutta” – e poi, quasi come se le mancasse il fiato, come se faticasse a pronunciare la parola stessa – “…e il muesli”.
Brio Café Bistro
Graefestr. 71, Kreuzberg
Martedì-Sabato 10-23h
Brunch domenicale (10 euro, bevande escluse) dalle 11 alle 15
Consigliata prenotazione
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The Needle è il blog di Joseph Pearson, autore e storico canadese residente a Berlino. Creato nel 2008 sotto il nome di Berlin Memory Blog, da allora è cresciuto raggiungendo circa 50mila pagine viste mensili (10/13). Scritto in lingua inglese e aggiornato ogni sette giorni, è stato votato tra i migliori blog e siti su Berlino. Potete seguire The Needle anche attraverso Facebook e Twitter.
Joseph Pearson è uno scrittore, storico ed esperto locale di Berlino, interessato in come il passato influisca sulle questioni del presente. Nato in Canada da una famiglia Italo-Canadese, ha frequentato il liceo presso il Collegio del Mondo Unito a Duino (Trieste) e svolto un dottorato alla Università di Cambridge, nel Regno Unito. Si è spostato a Berlino da New York city, dove ha insegnato alla Columbia University, ora insegna alla New York University-Berlin. Ha lavorato nell’ufficio stampa della Commissione Europea, dello United Nations Development Program in Central Asia, è stato corrispondente da Berlino per il quotidiano nazionale The Globe and Mail, ha lavorato come saggista e blogger per il Teatro Schaubühne e partecipato come esperto di storia per alcuni documentari, tra cui National Geographic. Potete contattarlo a questo indirizzo: needleberlin [AT] gmail.com