Berlino, ipotesi container per risolvere il problema-alloggio
A Berlino, i container-alloggio per studenti sono quasi una realtà. Nell’area di Plänterwald le prime 50 unità abitative di questo tipo sono in procinto di essere attivate; tra la fine dell’anno e l’inizio del 2015 ne saranno inaugurate altre 350.
L’idea, nata in Olanda, è stata importata nella capitale tedesca per risolvere un problema sempre più grande, quello della carenza di alloggi a basso costo per gli iscritti alle università cittadine. Un esperimento che potrebbe, in futuro, essere ampliato anche ad altre realtà, o all’intera città.
A causa della mancanza di appartamenti e della imponente crescita demografica di Berlino, serviranno 150mila nuovi appartamenti entro il 2030, spiegano gli esperti. Ecco, dunque, l’idea: perché non utilizzare i container per aumentare l’offerta di alloggi nella capitale tedesca?
Ci sono sicuramente alcuni problemi da risolvere, prima di poterne progettare un utilizzo così massiccio: a livello di sicurezza e di isolamento termico, infatti, i container-alloggio non sono omologati alle norme federali. Tuttavia, c’è chi sta già lavorando per rendere queste scatole metalliche le “case del futuro”.
Come Peter Weber, 46 anni, architetto. Weber ha progettato dei container sovrapponibili e comunicanti utilizzabili come showroom e come ufficio, esposti durante l’ultima fiera Bread&Butter, utilizzando veri container “d’epoca” impiegati per il trasporto marittimo. Con il suo studio “Artdepartment”, a Kreuzberg, oggi l’architetto sta sperimentando possibili implementazioni su larga scala del concetto.
È ancora presto per dire se i container saranno una soluzione praticabile per risolvere il problema della mancanza di alloggi a Berlino; tuttavia, nessuna ipotesi va esclusa a priori: la situazione è già grave e la scarsità di appartamenti ha portato ad un forte aumento dei prezzi di mercato, sia per chi affitta, sia per chi acquista.