Alberi-libreria e panchine blu: a Berlino il BookCrossing è di casa
Un po’ come quei palloncini ad elio che, lasciati volare in cielo, sono in grado di attraversare continenti e viaggiare in autonomia per mesi, anche i libri possono avere una vita avventurosa lontano dallo scaffale di una libreria.
Questo avviene grazie al BookCrossing, la pratica di condividere il libro che abbiamo appena letto con il resto del mondo, permettendogli di viaggiare liberamente e di incontrare il suo nuovo “padrone” nei modi più inaspettati: su una panchina in un parco, all’interno di un vagone della metropolitana, in una sala d’attesa o in un bar.
Lo spirito del BookCrossing non è certo una novità: basti pensare che, secondo alcuni studiosi, trova le sue radici nell’Antica Grecia, quando il filosofo Teofrasto era solito lasciare i propri testi liberi di viaggiare per mare chiusi in bottiglie di vetro affinché venissero letti anche da abitanti di nazioni lontane.
A Berlino, il fenomeno è diffuso e radicato già da anni, grazie anche ad una serie di interessanti iniziative. Tra le più recenti c’è sicuramente il progetto “Book Forest”: a Prenzlauer Berg un vecchio tronco d’albero (ricavato da una quercia caduta per cause naturali) è stato trasformato in punto d’interscambio per BookCrosser.
La particolare “libreria libera” può contenere contemporaneamente fino a 100 libri, che vengono posizionati in apposite nicchie chiuse e riparate alle intemperie. Lanciato dall’associazione BauFachFrau nel 2008, la Book Forest ha ottenuto un grandissimo successo tra i residenti del quartiere.
Altro progetto interessante è quello delle Moabiter Bücherbanke, avviato da Agentur StadtMuster nel quartiere di Moabit. Diciotto panchine di legno colorate di blu sono state collocate nelle vie più strategiche del quartiere: su di esse decine di libri sono state lasciate a disposizione di chiunque.
Gli abitanti dell’area hanno contribuito portando, a loro volta, i propri vecchi volumi. Tuttavia, non è raro a Berlino trovare libri “abbandonati” passeggiando per la città. Nel caso ne vedeste uno, non fatevi problemi a farlo vostro: l’importante è che, una volta letto, lo condividiate con la comunità. Magari etichettandolo, in modo che il suo percorso possa essere tracciato passo dopo passo.