A Berlino il documentario italiano che racconta l’altra faccia del carcere
di Elisa Cuter
(@elisacuter)
Portare l’arte in carcere vuol dire offrire un modo ai detenuti per guardare fuori, per mettere in atto il processo di reinserimento nella società o per non sentirsi un vuoto a perdere anche se il reinserimento non avverrà mai.
Un modo per sentirsi liberi, nonostante tutto. Allo stesso modo permette a chi sta fuori non solo di capire come funziona la realtà carceraria, ma anche di riflettere sul significato della parola “libertà”, di domandarsi se basta essere fuori dal carcere per potersi dire veramente liberi.
Lo hanno dimostrato i fratelli Taviani con il loro Cesare deve morire, orso d’oro 2012, e ne dà prova anche “Levarsi la cispa dagli occhi”, il recente documentario di Carlo Concina e Cristina Maurelli prodotto da Eidonfilm con la collaborazione di Cis-Project, girato nel carcere Milano-Opera.
Incentrato sull’esperienza ormai ventennale del laboratorio di scrittura creativa che ha luogo settimanalmente nel carcere grazie alla volontà di Silvana Ceruti e Alberto Figliolia, il film dà voce alle esperienze dirette dei detenuti, spesso espresse attraverso le stesse opere (poesie, racconti, pagine di diario) da loro prodotte all’interno del laboratorio. Lo stesso titolo è infatti l’incipit di una poesia di uno dei protagonisti.
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Il tour di presentazione del film passerà anche da Berlino all’interno della rassegna “CinemAperitivo”, consueto luogo d’incontro per italiani e tedeschi uniti dalla passione cinefila, del Babylon Kino (Rosa Luxemburg Strasse 30) domenica 8 dicembre alle 16. Saranno presenti i registi e verrà presentato anche il calendario 2014 del laboratorio, con fotografie di Margherita Lazzati.
LEVARSI LA CISPA DAGLI OCCHI – trailer