Francoforte

A colloquio con gli admin di “Italiani a Francoforte e dintorni”: in arrivo una Survival Guide per neo-immigrati in Germania

I sei amministratori del gruppo con cui abbiamo parlato. Foto Foto © Alessandro Grassi / Il Mitte
I sei amministratori del gruppo con cui abbiamo parlato. Foto Foto © Alessandro Grassi / Il Mitte

Francofortedi Alessandro Grassi

Francoforte – Uno dei principali punti di riferimento per gli italiani che arrivano a Francoforte è il gruppo facebook “Italiani a Francoforte e dintorni che, nato appena due anni fa, conta ad oggi (lunedì 2 dicembre) 2444 iscritti, ma il numero è in costante aumento.

Siamo andati ad una riunione del gruppo di amministratori della pagina facebook e abbiamo avuto l’occasione di fare quattro chiacchiere parlando del loro “lavoro” e della loro idea di gruppo. All’incontro erano presenti in sei amministratori  – Giovanni il fondatore, Haihtem, Cristiana, Francesco, Gianluca e Simon – su un totale di undici e lo scopo era quello di nominare tre nuove persone perché il lavoro da fare è troppo e da soli non riescono a gestire tutto.

Giovanni ci dice infatti che il gruppo cresce ad una velocità incredibile: ogni giorno si hanno fino a settanta richieste di ammissione. Secondo Cristiana “l’età del gruppo si sta abbassando. La maggior parte sono tra i 25 e i 30 anni. Studenti che vogliono venire per studi e poi tanti che stanno perdendo lavoro o che l’hanno perso”.

Tra tutti, però, selezionare quelli che possono venire accettati e quelli che vanno rifiutati, richiede tempo. “Abbiamo inventato delle procedure per decidere chi accettare e chi no. Se hanno già contatti all’interno non ci sono problemi. Se sono degli sconosciuti, allora controlliamo il loro profilo”.

Non si tratta però di snobismo, ma di una vera e propria necessità per mantenere “efficiente” il gruppo.  Continua Giovanni: “Guardiamo che foto hanno. Se nel profilo sono presenti immagini razziste o inneggianti alla violenza, allora non li accettiamo. Oppure controlliamo quando è stato creato il profilo: se esistono da meno di due o tre mesi, allora sono profili falsi di chi vuole fare solo pubblicità”.

Ci spiegano che ci sono molti usurai che propongono prestiti privati con modalità poco trasparenti. In genere sono profili francesi o portoghesi. Ma gli annunci sono tutti in italiano. Almeno due o tre richieste al giorno sono di persone che postano messaggi del genere, anche su altri gruppi di facebook. Haithem e Simon dicono che sono aumentati anche i trafficanti di animali, quelli di macchine o anche di case: “una casa convenientissima e il proprietario però sta ad Amsterdam, ma se fai il bonifico ti fa avere le chiavi… come no!”.

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Delle truffe vere e proprie, che non solo vanno evitate per principio, ma che anche minerebbero alla base lo spirito con cui è stato creato il gruppo: “Volevo un gruppo dove la gente potesse trovare tutte le informazioni importanti e ho avuto l’idea di creare questi documenti”. I documenti a cui si riferisce Giovanni sono quelli disponibili sulla pagina. Una serie di testi che forniscono praticamente ogni informazione necessaria a chiunque voglia trasferirsi in Germania.  “Molti si iscrivono dall’Italia e hanno intenzione di trasferirsi. Noi facciamo passare il messaggio che il gruppo non è un posto dove cercare lavoro. Piuttosto cerchiamo di spiegare come il lavoro si cerca o come si cerca casa”. Non quindi un ufficio di collocamento, ma una piazza di incontro o, come dice Simon, una specie di “forum” in cui ci si scambia informazioni utili.

I documenti servono proprio per evitare di scrivere sempre le stesse cose, perché le domande sono quasi ogni volta le stesse. La novità è che presto sarà disponibile una vera e propria “Survival guide”, una guida per sopravvivere all’arrivo in Germania: “Un pdf dove strutturare i documenti che già esistono. Che fornisca una specie di percorso per l’aspirante immigrato. Organizzata secondo sezioni diverse come “cosa fare due mesi prima”, “cosa fare il primo giorno” e così via”.

Francesco, che è arrivato qua da molti anni, dice: “Quando sono venuto in Germania non esisteva facebook e pensavo che il tedesco non andasse studiato, avevo la famiglia che mi diceva tutto. Ma se uno viene da solo deve in ogni caso informarsi e imparare la lingua”. Questo lo ripetono tutti più volte: conoscere il tedesco, prepararsi un po’ prima di arrivare in Germania, è fondamentale. Senza lingua le prospettive migliori che la Germania offre sulla carta si riducono drasticamente. È anche una questione di autonomia, Cristiana aggiunge: “Il passaparola tra italiani è terribile. Le informazioni partono in un modo e arrivano sempre distorte. Bisognerebbe cercare le informazioni direttamente sui siti ufficiali in tedesco e per questo bisogna conoscere la lingua. Per esempio molti pensano che dopo tre mesi in Germania si debba essere iscritti ad una Krankenkasse, ma non è vero.”

E poi è un duro lavoro quello degli amministratori del gruppo, non solo le difficoltà organizzative per stare dietro alle domande e alle richieste dei membri o degli aspiranti membri, ma in più anche le polemiche. Spesso vengono sommersi di richieste di aiuto alle quali semplicemente non possono provvedere. “Non ce la sentiamo – ci dicono – di dire che in Germania bisogna venire perchè sicuramente le cose andranno meglio. Sarebbe una grande responsabilità, capisci? La pappa pronta non c’è da nessuna parte” e quando non si prodigano in un sostegno incondizionato a volte si trovano immischiati in dibattiti inutili o lamentele ingiustificate. “Siamo anche stati minacciati da persone che sono state bannate. Una volta uno mi ha detto che se non lo facevo rientrare nel gruppo mi avrebbe denunciato alla polizia postale tedesca, avrei voluto sentire cosa avrebbe detto la polizia di fronte ad una denuncia del genere!”

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