“I (Heart) Berlin”, un documentario racconta le 14 Berlino americane
Anke Schiemann, che ha prodotto il corto d’animazione “Paper Daydream”, vincitore del premio “Best Original Design” all’Animation Block Party, International Festival e del premio “Grand Jury Award – Best in Animation” al DC Independent Film Festival, ha intrapreso un viaggio alla scoperta dei discendenti tedeschi negli Stati Uniti e dell’importanza odierna delle loro origini.
Gli ultimi due secoli hanno visto circa 7 milioni di tedeschi emigrare negli USA, fondando 30 nuove città col nome di Berlino, 14 delle quali sono le protagoniste del documentario della Schiemann. Qui, la regista ha incontrato e intervistato i più disparati tipi di abitanti, dall’Ohio al Massachusetts al Texas, mostrando e documentando la cultura tedesco-americana e indagando l’importanza che hanno oggi per loro le radici genealogiche.
I (HEART) BERLIN, infatti, non è un semplice viaggio turistico alla scoperta delle altre Berlino d’America, ma uno studio sulle motivazioni che hanno spinto quei 7 milioni di tedeschi ad emigrare negli Stati Uniti, un’indagine di quello che rimane del loro legame con la Germania ed una riflessione sul concetto di identità.
Secondo i dati dell’Organization for Migration, oggi 214 milioni di persone nel mondo vivono in uno stato nel quale non sono nati e cresciuti: cosa li ha spinti a lasciare la propria terra d’origine, le proprie famiglie e la propria cultura per paesi distanti e sconosciuti? Sono domande, queste, che la Schiemann si è posta in prima persona, indagando in I (HEART) BERLIN anche la sua personale storia di migrante, cresciuta in tre diversi stati e che ha vissuto due sistemi politici opposti (Germania dell’Ovest e dell’Est).
“Mia zia una volta mi disse che l’Heimat è là dove si nasce – ha raccontato la regista al Der Tagesspiegel – Ma non credo che questo sia più possibile. La mia generazione è sparsa in diverse città, viviamo un po’ qui e un po’ là, ma abbiamo bisogno di un cuore, di un nucleo centrale.” Questo è uno dei pensieri alla base di I (HEART) BERLIN, quello per cui la distanza permette di vedere di più e meglio, quello per cui si può capire la metropoli Berlino solo viaggiando nelle Berlino provinciali d’America.
Nel luglio 2013, dopo tre anni di lavoro, sono state ultimate le riprese e il documentario è stato possibile grazi ai finanziamenti pervenuti da organizzazioni e investitori privati. Sono però ancora necessari 12000 dollari per la post-produzione, che il team sta provando a raccogliere tramite una campagna di crowdfunding su Indiegogo.
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