Wim Wenders tour: alla scoperta della Berlino degli angeli
di Arturo Robertazzi
(pubblicato originariamente su Scrittore Computazionale)
Quando penso a Berlino, penso agli angeli Cassiel e Damiel del Der Himmel Über Berlin, Il Cielo Sopra Berlino, il film cult di Wim Wenders. Realizzato nel 1987, due anni prima della caduta del Muro, il film ci mostra una Berlino che non è più. Seguendo le “istruzioni” contenute ne Il Cielo Sopra Berlino, come per il Bowie Tour – “Where are we now?”, me ne sono andato in giro a raccogliere storie e a scattare foto. Il Wim Wenders Tour comincia da Neukölln, pronti? Le foto scattate appositamente per il #WendersTour sono di Sebastiano Lora.
“A ogni passo, a ogni colpo di vento, vorrei poter dire Ora Ora e Ora e non più Da sempre, In eterno”
Dalla S-bahn di Hermannstraße (mappa) prendiamo la S46 e scendiamo alla stazione Nord Messe/ICC (mappa). All’uscita troviamo subito due delle perle mostrate nei primi minuti de Il Cielo Sopra Berlino, l’Internationales Congress Centrum (ICC) e la Funkturm.
L’ICC è uno dei centri congressi più grande del mondo, si trova nel quartiere di Charlottenburg-Wilmersdorf. Ci si organizzano conferenze, fiere, produzioni teatrali e concerti. Aperto nel 1979, l’ICC è una costruzione gigantesca (lunga 320 metri, larga 80, alta 40) degli architetti Ralf Schüler e Ursulina Schüler-Witte. Oltre che del film di Wenders, l’ICC è protagonista del music hall The Apple, in cui appare come un sala concerti futuristica. La struttura dell’ICC, futuristica appunto, vale decisamente una visita.
Alle sue spalle, svetta la Berliner Funkturm, la torre radio di Berlino ovest. I berlinesi la conoscono come der lange Lulatsch, il ragazzino smilzo. Costruita tra il 1924 e il 1926 dall’architetto Heinrich Straumer, la struttura, che ricorda quella della Torre Eiffel, è alta 150 metri e pesa 600 tonnellate. Inizialmente progettata esclusivamente come antenna per trasmissioni radio, è stata poi integrata con un ristorante e un punto di osservazione all’altezza di 125 metri.
Di particolare interesse è la stazione stessa Nord Messe/ICC (mappa): il sottopassaggio che collega le varie uscite della stazione è impreziosito da una serie di colonne rosse e lampade circolari.
“Tutto è possibile. Non ho che da alzare gli occhi e ridivento il mondo”
Dalla stazione Nord Messe/ICC prendiamo la U-bahn, linea U2, fino alla fermata Zoologischer Garten, la stazione de I Ragazzi dello Zoo di Berlino, il cui titolo originale è infatti Wir Kinder vom Bahnhof Zoo.
Se vi trovate a passare da queste parti in serata, suggerisco una tappa al Quasimodo (mappa), uno dei jazz bar più popolari di Berlino. Durante la settimana il locale propone concerti jazz raffinati e jam session con musicisti di alto calibro, il sabato sera, per gli allergici alle scale pentatoniche, concerti un po’ più funky.
Dalla stazione Zoologischer Garten, camminiamo una decina di minuti su Kurfürstendamm, che qui chiamano Ku’damm, per raggiungere un’altra attrazione protagonista de Il Cielo Sopra Berlino. Seduti in una decappottabile in una rivendita di auto, Cassiel racconta a Damiel di un jet sovietico che venti anni prima è precipitato nel lago di Spandau; Damiel lo blocca, indicandogli, al di là delle vetrine, un uomo e una donna che danzano.
Sullo sfondo si scorge la Maison de France, ovvero l’Institut Francçais, l’istituto di cultura francese di Berlino (mappa). Arte, teatro, cinema, musica l’Institut Français propone un programma intensissimo di eventi culturali; anche la sola visita alla hall del cinema della Maison de France vale sicuramente il viaggio.
“Dove sono i miei eroi? Dove siete voi, figli miei?”
Dopo aver passeggiato su Kurfürstendamm – il viale offre molti punti di ristoro e negozi a volte anche molto chic (attenzione ai prezzi!) – ritorniamo sui treni della U-bahn della U2 e in pochi minuti raggiungiamo Potsdamer Platz (mappa), uno dei centri principali di Berlino.
La Potsdamer Platz de Il Cielo Sopra Berlino (video) è molto diversa da quella che conosciamo oggi: ancora divisa dal Muro, è un diserto fangoso, con la scena commovente di Omero, un vecchio signore alla ricerca della gloriosa Potsdamer Platz e del Café Josty, un tempo ritrovo di artisti come i Fratelli Grimm e Heinrich Heine.
Oggi Potsdamer Platz ha riconquistato l’importanza di un tempo, con il famosissimo Sony Center, con cinema, centri commerciali, ristoranti e uno spazio verde dove i tedeschi vanno a prendere il sole, a fare skateboard e parkour.
Nei pressi di Potsdamer Platz, si trova il Museum für Film und Fernsehen (mappa), il museo del cinema e della televisione (non solo) tedeschi. Fino al 12 maggio e in esclusiva mondiale, è in programma una mostra temporanea sui film di Martin Scorsese – qui il programma completo.
Seguendo le scene del film di Wim Wenders, ci incamminiamo (qui il percorso) su Potsdamer Straße per raggiungere la Staatsbibliothek, conosciuta dai berlinesi come Stabi. I due angeli de Il Cielo Sopra Berlino si fermano tra le scrivanie e le scale della biblioteca per ascoltare i pensieri delle persone presenti (video). Gli interni della biblioteca, mostrati anche nel film, sono spettacolari: una visita (qui gli orari di apertura) è decisamente consigliata.
Se avete voglia di musica raffinata, di fronte alla Stabi, sorge la Berliner Philarmonie (mappa), la sala concerti, casa di una delle più prestigiose orchestre del mondo, la Berliner Philarmoniker. Oltre a musica classica e opera, la Berliner Philarmonie offre un variegato programma di concerti di livello internazionale, in una struttura originalissima, progettata da Hans Scharoun per assicurare un ascolto perfetto in qualunque punto della sala.
“Io ora so ciò che nessun angelo sa”
Dalla Berliner Philarmonie prendiamo l’autobus di linea numero 200 (che, insieme al numero 100, è un’ottima alternativa ai costosi autobus turistici) e scendiamo alla fermata Nord.Botschaften/Adenauer-Stiftg. Quando usciamo dall’autobus, l’Elsa Dorata (i berlinesi la chiamano “Guld Elsa“) è lì ad aspettarci.
È la Siegessäule, la Colonna della Vittoria, uno dei simboli di Berlino, insieme alla Torre della Televisione e alla Porta di Brandeburgo. In una delle scene più rappresentative de Il Cielo Sopra Berlino, Damien si posa sulla statua e guarda la città. Alta circa 70 metri, la Siegessäule fu progettata nel 1864 da Heinrich Strack ed eretta nel 1873 per celebrare la vittoria dei prussiani nella guerra Prussiano-Danese.
Inizialmente collocata di fronte al Reichstag, a fine anni ’30 fu riposizionata dagli urbanisti del regime nazista nella Straße des 17. Juni, nel cuore del Tiergarten (mappa), perché potesse essere visibile dalla Porta di Brandeburgo. La Colonna della Vittoria è diventata negli anni il simbolo della comunità LGBT berlinese, ed è, infatti, anche il titolo di una rivista queer.
Dal punto di osservazione della statua (il biglietto di ingresso costa due euro) il panorama è mozzafiato (la foto è stata scattata da lì): arrivati in cima, dopo aver percorso le scale a chiocciola, con il vento che sibila attraverso le grate della colonna, si ha, ma è solo un attimo, la sensazione di essere un angelo che vola sopra Berlino in ascolto dei pensieri delle città.
Infine, con l’autobus numero 100, attraversando le principali attrazioni della Berlino monumentale, raggiungiamo Alexanderplatz. Dopo tanta fatica ci meritiamo una birra e un currywurst à la berlinese: il Marktshenke, rozzo al punto giusto, è il posto che fa per noi.
Maggiori informazioni su Arturo Robertazzi:
* Arturo Robertazzi, lo “scrittore computazionale” che racconta il lato dark di Neukölln (di Oriana Poeta)
* Il sito ufficiale di Arturo Robertazzi
* La pagina Facebook di Scrittore Computazionale
bellissimo. a parte il wurstel finale 🙂 (essendo vegetariano)
Bellissimo!!!
grandi
stupende foto!
<3