I “luoghi del crimine” di Berlino ritratti in bianco e nero: il progetto di un fotografo
Quando può sembrare innocua la scena di un crimine, quando la situazione torna alla normalità? È quanto si è chiesto negli ultimi anni Jörg Möller, 47 anni, un fotografo berlinese con due passioni: l’architettura e la cronaca nera.
Möller dal 2004 documenta con la sua macchina fotografica i luoghi di Berlino in cui è stato commesso un crimine. A partire da Alexanderplatz, dove nel 2012 un ragazzo di origini asiatiche, Jonny K., è stato aggredito e ucciso durante le notte da un gruppo di persone, mentre usciva da una festa con i suoi amici.
Le fotografie di Möller mostrano parchi, fermate d’autobus, stazioni ferroviarie, angoli delle strade, parcheggi, ingressi di pub, cantieri edili, pensiline, sottopassaggi, cortili delle scuole apparentemente uguali a mille altri: è proprio questo contrasto tra normalità ed eccezionalità dei crimini commessi, reso emotivamente con il bianco e nero, che aumenta la sensazione di disagio ed oppressione proveniente dagli scatti.
Il lavoro del fotografo ha dato vita alla mostra «Berliner Tatorte», dal 27 novembre al 2 gennaio presso la Galerie im Rathaus Tempelhof (Tempelhofer Damm 165). Dal mercoledì al venerdì dalle 9 alle 18, ingresso gratuito.