Roger Waters, le polemiche accompagnano il concerto all’Olympiastadion

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Molti di voi ricorderanno Potsdamer Platz la notte del 21 luglio 1990, quando il bassista (e cantante) dei Pink Floyd Roger Waters tenne un grande concerto per festeggiare la caduta del Muro di Berlino, insieme ad ospiti del calibro di Sinead O’Connor, Joni Mitchell, Marianne Faithfull e molti altri ancora. Solo un anno prima, durante un’intervista radiofonica, Waters affermò che The Wall si sarebbe potuto eseguire dal vivo solo in seguito alla caduta del Muro e fu così che, davanti a 350.000 spettatori, quella notte raggiunse l’apice con l’abbattimento del finto muro scenografico alla fine di “The Trial”.

Waters, uno dei più grandi parolieri nella storia della musica, è conosciuto per i suoi testi prevalentemente incentrati su argomenti politici e di critica e denuncia sociale. Un atteggiamento che ha dimostrato anche ieri, qui a Berlino, recandosi all’East Side Gallery per schierarsi a difesa dell’ultimo tratto di Muro rimasto in piedi come memoriale internazionale alla libertà, come prima di lui l’attore David Hasselhoff.

Davanti al murales che celebra l’album “The Wall”, Roger Waters si è fatto fotografare con il pugno chiuso, affermando di non essere famoso per raccomandare il mantenimento dei muri nel mondo, che piuttosto cerca di abbattere, ma “in questo caso sono estremamente felice di fare un’eccezione. La East Side Gallery è un luogo straordinario per non dimenticare i giorni neri della guerra fredda.”

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Il gesto, però, non è stato sufficiente per placare le polemiche che stanno accompagnando, in tutto il mondo, il tour 2013 di “The Wall live”. Durante il suo show, Waters ha una particolare scenografia, un enorme maiale gonfiabile sospeso e coperto di vari simboli e scritte, tra i quali spicca la Stella di David, simbolo della civiltà e religiosità ebraica.

Etichettato come antisemita, Waters ha fatto esplodere l’indignazione delle comunità ebraiche di tutto il mondo. A Düsseldorf, Lala Süsskind, presidente dello Jüdischen Forums für Demokratie und gegen Antisemitismus ha chiesto il boicottaggio del concerto in programma per venerdì 6 settembre, non solo da parte della comunità ebraica ma da tutta la città. Michael Szentei-Heise, leader della comunità ebraica di Düsseldorf, ha dichiarato che: “Roger Waters è un incendiario delle idee, non può avere spazio nella nostra città e nel nostro paese, la Germania democratica e tollerante. L’insieme di quella scenografia evoca chiaramente messaggi e simboli della propaganda antisemita del nazionalsocialismo, ed è profondamente inquietante il solo pensare che tanta gente possa andare a ballare, sentire musica, applaudire e divertirsi con la musica di Roger Waters affiancata da quei simboli antisemiti e razzisti.”

L’American Jewish Committee (AJC) ha esortato il Senato di Berlino a vietare l’utilizzo del maiale durante il concerto che si terrà questa sera, 4 settembre, all’Olympiastadion, mentre tardano ad arrivare le prese di posizione a favore dell’artista, che si difende affermando: “Non avete capito nulla, io metto in scena un’opera dal messaggio pacifista. Ho messo in scena tanti simboli, anche croci cristiane o falci e martello o logo di grandi aziende… ho molti amici ebrei e mio padre morì da soldato inglese combattendo contro i nazisti in Italia” e descrive il suo show come “anti-coloniale, pro-liberale, pro-dialogo, pro-pace, anti-autoritario e anti-fascista”.