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Vinili da condividere: a Berlino la magia del Listening Get Together

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© Il Mitte

di Valerio Bassan

Tutto cominciò con Beirut. Era il novembre del 2011. A Kreuzberg una ragazza polacca, Olga Baczynska, appoggiava la puntina del giradischi sul lato A di “The Rip Tide”. Di fronte a lei una manciata di persone, amici, appassionati musicofili, ascoltava il disco dall’inizio alla fine. Senza pause, senza interruzioni.

Oggi, quasi due anni dopo, il pubblico è più che triplicato. Ciò nonostante, il Listening Get Together resta una chicca per pochi, destinata soltanto ai veri amanti della musica. Si tiene ogni secondo lunedì del mese al Multilayerladen, un piccolo e fumoso club nascosto tra i palazzi di Kottbusser Tor.

Ad ogni appuntamento, Olga presenta un vinile diverso: può essere un grande classico, una nuova uscita, una riedizione speciale. Racconta la carriera della band, la genesi dell’album, ne analizza i testi e le metodologie di registrazione. L’ultima volta, ha proposto Nevermind dei Nirvana. Olga ha parlato poco di Kurt Cobain, tanto di musica e dell’impatto che quella musica ebbe su un’intera generazione.

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© Il Mitte

Dopo le parole, la musica. Olga si alza, appoggia il vinile sul giradischi, posiziona la puntina, schiaccia play. Da quel momento solo silenzio, dalla prima all’ultima canzone. Chi vuole può utilizzare delle cuffie wireless, per apprezzare fino in fondo i dettagli della registrazione. Fogli di carta con i testi viaggiano di mano in mano tra il pubblico. Durante l’ascolto, si crea un’atmosfera magica, difficile da raccontare.

«Ascoltare dischi con altre persone era un mio sogno da lungo tempo. Quando uscì The Rip Tide – era estate, tutti ne parlavano – decisi che era giunto il momento di iniziare», racconta Olga. Che al termine dell’ascolto dà il via alla discussione: chiunque lo desideri può esprimere i propri pensieri sulle canzoni che si è appena finito di ascoltare.

La partecipazione del pubblico è una parte fondamentale dell’evento. «Mi piace ogni parte del Listening», spiega lei, che lavora come fotografa e collabora con Blitzgigs, sito che monitora i migliori concerti della città. «Mi piace vedere le persone coinvolte, sentirle ridere e respirare mentre introduco il disco, o durante la musica, se si abbandonano al suono, e ovviamente se partecipano alla conversazione».

«Acquisto i vinili in numerosi negozi a Berlino. I miei preferiti, tuttavia, sono SpaceHall, HHV e i mercatini, dove si riescono a rimediare vere e proprie chicche». A coprire la spesa del vinile è il pubblico stesso, che può contribuire con una piccola donazione. Alla fine, uno degli spettatori si aggiudica l’album appena ascoltato, tramite un’estrazione.

Olga sa che per il vinile i giorni migliori sono già alle spalle. «Il formato ha le sue limitazioni, che lo rendono poco appetibile per un pubblico più ampio», spiega. «È grande, si rovina facilmente, e non permette di saltare le canzoni o ascoltarle in modalità casuale. In questo senso, non può competere con i CD o con il digitale».

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© Il Mitte

Si tratta di un prodotto superato. Eppure, il ritorno in auge del vinile negli ultimi anni ha una spiegazione che trascende l’aspetto meramente tecnico dell’ascolto musicale. «Tutti i “contro” del vinile sono anche i suoi “pro”, secondo me. Non si può negare ci sia qualcosa di magico nell’ascoltare dischi in vinile, ed è per questo che il vinile è qui per restare».

Come per me, anche per Olga il vinile è stata una scoperta arrivata col tempo, attraverso gli armadi dei genitori, seguendo vie alternative rispetto a quelle commerciali. Entrambi apparteniamo alla generazione cresciuta a cassette, prima, e cd, poi. MTV (quando ancora era un canale di musica), così come All Music in Italia e Viva in Germania, erano i nostri Jukebox quotidiani.

È in televisione che Olga ha sentito per la prima volta la canzone che le ha cambiato la vita: «Avevo più o meno vent’anni quando vidi il video di Drive degli Incubus, sdraiata in salotto nella casa dei miei genitori. Ero infelice con la mia vita e nel luogo dove mi trovavo. Quella canzone mi offrì una soluzione possibile: “Hold the wheel and drive”, “Prendi il controllo e parti”».

«Mi risuonò in testa come un’illuminazione, mi fece alzare dal pavimento e cominciare a cercare di realizzare tutto quello che avrei sempre voluto. Quella canzone cambiò la mia vita». Talvolta, la musica fa questo effetto.

Per scoprire quando sarà il prossimo appuntamento con il Listening Get Together, clicca qui.

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