A Berlino c’è il Buchstabenmuseum, il Museo delle Lettere, paradiso dei designer nostalgici
Un museo per celebrare e ricordare qualcosa che sta lentamente scomparendo dalle nostre città: le lettere e le scritte pubblicitarie, variegate e variopinte, che si potevano ammirare appese davanti ai negozi, sui tetti dei palazzi, in cima alle vetrine. Questo è il Buchstabenmuseum.
Oggi, i loghi aziendali sono molto più uniformi di un tempo. La libertà grafica e la fantasia creativa stanno svanendo, in favore di marchi spesso banali e assai ripetitivi. Negli anni d’oro della grafica pubblicitaria, invece, la sperimentazione spingeva i creativi verso un uso delle lettere e delle forme che diventava parte di una vera e propria opera visiva, fusa all’identità del marchio. Non è un caso se tantissimi lettering sono entrati nell’immaginario collettivo fino a simboleggiare parti della nostra cultura.
Dal 2005, a Berlino, un museo sta preservando quel che resta di quelle scritte: il Buchstabenmuseum, o Museo delle lettere, espone interi alfabeti di plastica “salvati” dal passato, coloratissimi, originali e soprattutto affascinanti.
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L’idea porta la firma di Barbara Dechant e Anja Schulze, che negli anni hanno raccolto migliaia e migliaia di insegne e scritte storiche, tra cui quelle di ristoranti, linee di metropolitana, stazioni di servizio, grandi aziende, piccoli negozi.
Il Museo è aperto da giovedì a domenica dalle 13 alle 17. I biglietti costano 12 Euro; il ridotto costa 6,50 Euro.
Raggiungere il Buchstaben Museum
Buchstabenmuseum e.V.
Stadtbahnbogen 424 10557 Berlin (mappa)
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Imperdibile!!!
Ma è uno scherzo? Quello che definite un museo altro non è che un magazzino in disuso con affastellate in disordine (quindi nemmeno godobili) vecchie insegne impolverate. L’immagine che voi mostrate non descrive assolutamente le esatte condizioni del posto che attualmente non è nè una esposizione nè un museo, e nemmeno un museo in corso di riordino come sostengono alla cassa. Tale immagine, presumibilmente, è il progetto di come il museo dovrà risultare alla fine. Da quel che si è visto peraltro sbaglia a visitarlo chi cerca vecchie pubblicità. Si tratta solo di pezzi di insegne di hotel, ristoranti ed altri esercizi commerciali. Francamente ci siamo sentiti parecchio presi per i fondelli. € 6, 50 per questa roba è un furto e il vostro articolo di presentazione (che ci ha indotto ad andare) è fuorviante.
Cara Federica,
ci dispiace abbia trovato l’articolo fuorviante. Ovviamente non condividiamo, consideriamo il Buchstaben Museum carino e meritevole di una visita. Ovviamente, però, può interessare solo chi coltiva un interesse specifico per la materia (e i materiali). Non è un museo adatto a tutti.
Siamo d’accordo sul prezzo del biglietto, troppo elevato per le dimensioni e le condizioni attuali dello spazio.
Cordialmente,
La redazione