Lavorare nell’e-commerce a Berlino: intervista al team italiano di ShopAlike

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C’è Davide, esperto di marketing online. C’è Carmela, che si occupa del blog, e gestisce con Giuseppe – stagista fresco di master in amministrazione aziendale – i contenuti del sito. C’è Gabriele, che amministra la presenza del sito sui social network e gli annunci sui motori di ricerca. E ci sono infine Maria, la team leader, che insieme a Valeria effettua un monitoraggio costante della qualità del sito e gestisce i rapporti con i negozi.

È eterogeneo e numeroso, nonché molto giovane, il team italiano al lavoro all’interno di ShopAlike, uno dei portali leader nel commercio online al dettaglio, che a Berlino ha la sua sede principale. Il grande centro commerciale virtuale di ShopAlike, oggi, ha le proprie vetrine digitali affacciate in oltre 15 paesi: Italia, certo, ma anche Francia, Portogallo, Finlandia e Spagna.

Abbiamo incontrato i ragazzi della squadra per farci raccontare nel dettaglio la loro esperienza lavorativa all’interno di una realtà interessante e solida come quella di Visual Meta GmbH, la compagnia tedesca appartenente a Axel Springer AG che ha fondato e gestisce i portali di ShopAlike, in tutta Europa e LadenZeilen, in Germania.

Risponde alle nostre domande Giuseppe Longo, che per ShopAlike.it si occupa di PR and Online Marketing.

Com’è composto il vostro team e come collabora con gli altri team dell’azienda?

Siamo un team molto eterogeneo, composto da ragazzi provenienti da esperienze di studio e di lavoro diverse, ma accomunati dalla passione per l’e-commerce,  per la moda e per  il design. Svolgiamo tutte queste diverse funzioni in coordinazione con gli altri team nazionali e seguono le linee guida stabilite nel corso di riunioni settimanali. Ciononostante godiamo di un alto livello di autonomia, elemento fondamentale per adattare le nostre strategie ai gusti e ai bisogni del consumatore italiano, che pone un’attenzione particolare alla qualità.

Quali sono le differenze tra mercato dello shopping online in Italia e negli altri paesi, quello tedesco in particolare?

Il trend del commercio online in Italia come in tutti gli altri paesi è in ascesa. I paesi europei trainanti sono Francia, Germania e Regno Unito, anche se l’incremento della sicurezza delle transazioni e la crescita costante della fiducia e della dimestichezza degli utenti danno continui input positivi per il mercato. La differenza quindi sta soprattutto nei numeri relativi al volume d’affari al momento. Anche il numero di e-commerce italiani è in aumento.

Un quadro positivo, dunque. Ci sono invece degli aspetti che funzionano meno e potrebbero migliorare?

Il problema principale è la scarsa coordinazione tra mondo online e offline, notiamo infatti ancora molta diffidenza e scarsa inclinazione di molti negozi fisici tradizionali ad espandersi online (basta pensare alle grandi catene di negozi presenti in Italia e alla loro presenza online) oppure alla scarsa importanza che i grandi marchi italiani danno alla loro presenza in rete. I più grandi e-commerce di abbigliamento presenti nella nostra piattaforma infatti sono tutti stranieri ad eccezione di Yoox, che si conferma un’ottima realtà italiana. E per un paese che fa della moda il suo vanto non avere competitors delle dimensioni di Zalando, Sarenza, Asos o Spartoo può essere limitante.

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Secondo lei la nascita di diversi servizi di comparazione prezzi – il vostro, ma anche portali legati ai biglietti aerei o agli hotel – è in qualche modo una conseguenza della crisi?

Ci sentiamo di rispondere “no” a questa domanda. Crediamo che la nascita di siti come il nostro o altri comparatori di prezzo e aggregatori di negozi sia una naturale evoluzione delle dinamiche del mercato e di internet. A differenza di altri media la rete è quella che offre all’utente maggiore capacità di investigare, indagare, ricercare e informarsi, quindi in questo caso un servizio come il nostro non è che una facilitazione nella ricerca e nella selezione dei prodotti. Se vogliamo cercare qualcosa di collegato alla crisi invece basta pensare alla nascita e alla diffusione di diversi siti che offrono promozioni, sconti o addirittura saldi fuori stagione, che invece prima non esistevano e che vanno a coprire un buco del mercato che offre prodotti, a volte anche di qualità, a basso costo oppure scontati.

Come funziona tecnicamente il servizio di ShopAlike? Qual è il valore aggiunto che date ai clienti?

Il servizio offerto da ShopAlike è duplice: da un lato, attraverso apposite campagne di marketing, diamo visibilità ai prodotti di centinaia di negozi online nostri partner. Dall’altro lato attraverso il nostro sito offriamo al cliente la possibilità di navigare all’interno di un centro commerciale virtuale, consentendogli di trovare un prodotto specifico e di verificare quali negozi offrono quel prodotto e a quale prezzo. Quello che distingue ShopAlike da altri servizi simili è la ricchezza di contenuti del sito, che accompagnano la navigazione attraverso dettagliate descrizioni delle categorie e dei marchi presenti. Il valore aggiunto per l’utente è proprio quello di trovare nel minor tempo possibile il prodotto desiderato.

Lavorare a Berlino: quali i vantaggi e quali gli svantaggi?

 Si tratta di una domanda abbastanza soggettiva e quindi il modo migliore per rispondere è parlare di casi specifici. Dal punto di vista sia imprenditoriale che relativo al lavoro dipendente infatti sui vantaggi e gli svantaggi di Berlino ci sono centinaia di discussioni aperte. La frizzantezza e la vivacità di questa città sono innegabili e questo basta ad essere un forte richiamo per manodopera, spesso qualificata, proveniente da tutto il mondo. Per quanto riguarda il settore specifico delle aziende che operano nel settore online e le startup uno dei vantaggi principali è l’attenzione al benessere dei lavoratori che è generalmente molto alta. Ci sono delle facilitazioni, flessibilità e dinamiche aziendali che spesso in Italia non si trovano. Due svantaggi per chi cerca lavoro sono sicuramente la competizione in tutti i settori lavorativi data appunto dall’alta offerta di personale qualificato e gli stipendi spesso non in linea con gli altri Länder tedeschi.

Concludendo, una curiosità quasi sociologica: che cosa acquistano di più gli italiani online?

Vivere lo shopping online da insider porta anche a delle analisi e riflessioni che dipingono l’andamento della società, delle abitudini, dei consumi e soprattutto delle mode. Il settore più ricercato e acquistato online risulta infatti essere quello delle calzature. Sneakers e stivali da donna sono i prodotti più popolari. Tra i marchi principali citiamo gli immancabili Converse e Nike mentre è interessante vedere lo sviluppo che ha avuto Vans negli ultimi anni da marchio streetwear di nicchia a brand ricercato anche da un pubblico di massa. Una sorpresa per noi è data dal marchio spagnolo Desigual, che poco si identifica con il tradizionale gusto italiano ma che invece genera molte ricerche. Una delle ragioni è data dal fatto che alcuni marchi che godono già di una buona pubblicità on e offline sono difficilmente reperibili nei negozi fisici. Questo fattore crea quindi un aumento delle ricerche e degli acquisti online.

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