Il ritorno di Missincat: il nuovo disco nascerà in crowdfunding
L’abbiamo vista fare gli onori di caso sul palco del concerto di Dente, in occasione del primo compleanno del Mitte, al St. Gaudy Café di Prenzlauer Berg. Missincat, nome d’arte di Caterina Barbieri, sta oggi lavorando al suo terzo disco solista – a Berlino, la sua patria (musicale e non solo) da ormai sei anni.
Per realizzare il nuovo album, successore di Back On My Feet (2009) e Wow (2011), la cantautrice di origine milanese ha deciso di affidarsi al sostegno del suo pubblico, attraverso una campagna di crowdfunding lanciata su Pledgemusic.com. Qui, per sostenerla, potete acquistare borse in tela e cuscini disegnati direttamente da lei, oppure regalarvi un mini-concerto via Skype, una lezione privata di musica, una delle chitarre utilizzate per la registrazione in studio.
In attesa di averla ospite in una delle prossime Mitte Nacht, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Caterina, parlando del nuovo disco, di Berlino e dei sogni e progetti futuri.
Terzo disco, primo in crowdfunding. Come hai maturato questa scelta? Può essere davvero il futuro della musica? O sta diventando sempre di più una scelta “obbligata”?
Non so come sarà tra dieci anni, ma nel prossimo futuro la vedo come una via alternativa al concetto classico di industria discografica, che comunque non esiste più da tempo. Sono sempre stata indipendente e non ho mai avuto alle spalle grosse etichette discografiche né grossi budget a disposizione. Questa volta ho pensato che il pubblico di Missincat, che segue da anni il mio percorso, fosse pronto per partecipare più da vicino alla nascita del prossimo disco. Ciò include, ovviamente, anche l’aspetto finanziario. In pochi sanno veramente quanti costi comporti realizzare un disco e portarlo sul mercato. Con questa campagna ho voluto condividere anche questo aspetto con i fan, gli amici, i conoscenti.
Da Amanda Palmer in giù, sono tanti gli esempi di artisti che sono riusciti a finanziare dischi, video e tour grazie al supporto dei loro fan: in un certo senso, secondo te, il successo del crowdfunding è un ritorno ad un rapporto più stretto tra artista e pubblico?
L’industria discografica si muove troppo lentamente rispetto alla rete, dove ogni giorno nascono e muoiono milioni di mode, hypes, linguaggi, canzoni, artisti. Oggi è il pubblico, a decidere cosa vuole sentire e vedere, su cosa cliccare “mi piace”. Power to the people, una figata! Si sta ridimensionando il ruolo dell’artista, che prima era distante e inaccessibile. Ora puoi seguire ogni giorno i suoi tweets e conoscere ogni banalità della sua vita attraverso facebook. Indubbiamente, questi strumenti hanno reso molto più stretto il rapporto tra artista e pubblico. Se si pensa che una volta l’unica finestra sul mondo degli artisti, dei gruppi, dei cantanti, erano i negozi di dischi e MTV…
In soli due dischi, sei riuscita a sviluppare uno stile-Missincat. Cosa ci dobbiamo aspettare dal tuo prossimo lavoro, a livello musicale?
Ci si evolve, si matura, i nuovi pezzi sono diversi, il nuovo disco sarà diverso, si svilupperà in nuove direzioni e mondi sonori. Più dinamiche, più profondità. Ho incontrato un produttore con cui lavorerò, mi sa che faremo veramente un disco pazzesco, non vedo davvero l’ora di entrare in studio. Un piccolo assaggio dei nuovi pezzi, anche se nudi e crudi, in versione acustica, è nel video della campagna.
A distanza di anni, Berlino cosa è diventata per te? Riesce ancora ad ispirarti e, se sì, in che modo?
A luglio sono 6 anni: oramai è casa. Non trovo più l’ispirazione nella novità o nell’esotico, quello che mi ispira ancora è la libertà della città, la sua mancanza di schemi, la sensazione di potermi esprimere al cento per cento. Questo non è cambiato e spero non cambi mai. Ti dico di più: se mai dovesse cambiare, migrerò altrove!
In Germania hai aperto il tour di Amy Winehouse, che ricordo hai di lei e di quella esperienza?
Senza saperlo ho partecipato ad un pezzo di storia, l’ultimo suo tour in Germania. È stata un’esperienza mitica. Non la dimenticherò mai.
Oltre alla Winehouse, ti sei tolta diverse soddisfazioni, suonando in tre continenti ed ottenendo un riscontro importante di pubblico e critica. Quali sono i tuoi traguardi futuri? C’è qualche soddisfazione (magari anche nascosta) che sogni di toglierti?
Intanto, registrare questo disco. E poi portarlo in giro, suonando, possibilmente per il mondo. Magari tornare al SXSW e a New York. Soddisfazioni nascoste? Suonare in grossi festival internazionali, quelli che solo a leggere la line-up mi viene da piangere dalla gioia… Ecco, è questo il mio sogno nel cassetto.
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