Berlino, un muro di vetro per non dimenticare Aktion T4, il protocollo di “eutanasia” nazista

memoriale eutanasia Aktion T4
Dosseman, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

Fu una delle pagine più atroci del nazismo. Il programma nazista di eutanasia, che prevedeva l’eliminazione sistematica delle persone affette da problemi congeniti e da malformazioni fisiche, causò la morte di oltre 200mila innocenti.

Il protocollo di eutanasia nazista si tradusse in una spietata forma di “igiene razziale”

Dal suo quartier generale di Tiergartenstrasse 4, a Berlino, l’Aktion T4, com’era conosciuto in gergo ufficiale, programmava ed attuava le forme più spietate di igiene razziale e di eugenetica previste dalle linee guida del nazionalsocialismo.

Nel 1986, la capitale tedesca inaugurò un memoriale per rendere omaggio a quelle vittime, l’Euthanasie-Gedenkstätte, nel luogo esatto in cui sorgevano gli uffici dell’ente pubblico per la salute e l’assistenza sociale. Il monumento venne poi abbattuto, per fare spazio ad una grande stazione di interscambio per il trasporto pubblico di superficie.


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Nell’estate del 2013, rappresentanti della politica e delle associazioni approvarono la costruzione di un nuovo memoriale, allo scopo di perpetuare la memoria delle vittime di questo sterminio silenzioso che precedette i più noti orrori del regime nazista. Tra di loro, l’allora ministro federale della cultura Bernd Neumann, secondo cui il monumento avrebbe dovuto rappresentare un segno “contro l’odio, la delusione e l’indifferenza, e a favore della tolleranza, dell’empatia e del rispetto per la vita”.

Il monumento, costruito l’anno successivo, è costituito da un lungo muro di vetro azzurro, disegnato dagli architetti Ursula Wilms e Heinz Hallman e dall’artista Nikoalus Koliusis.

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