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Berlino, un muro di vetro per non dimenticare Aktion T4, il protocollo di “eutanasia” nazista

Fu una delle pagine più atroci del nazismo. Il programma nazista di eutanasia, che prevedeva l’eliminazione sistematica delle persone affette da problemi congeniti e da malformazioni fisiche, causò la morte di oltre 200mila innocenti.

Il protocollo di eutanasia nazista si tradusse in una spietata forma di “igiene razziale”

Dal suo quartier generale di Tiergartenstrasse 4, a Berlino, l’Aktion T4, com’era conosciuto in gergo ufficiale, programmava ed attuava le forme più spietate di igiene razziale e di eugenetica previste dalle linee guida del nazionalsocialismo.

Nel 1986, la capitale tedesca inaugurò un memoriale per rendere omaggio a quelle vittime, l’Euthanasie-Gedenkstätte, nel luogo esatto in cui sorgevano gli uffici dell’ente pubblico per la salute e l’assistenza sociale. Il monumento venne poi abbattuto, per fare spazio ad una grande stazione di interscambio per il trasporto pubblico di superficie.


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Nell’estate del 2013, rappresentanti della politica e delle associazioni approvarono la costruzione di un nuovo memoriale, allo scopo di perpetuare la memoria delle vittime di questo sterminio silenzioso che precedette i più noti orrori del regime nazista. Tra di loro, l’allora ministro federale della cultura Bernd Neumann, secondo cui il monumento avrebbe dovuto rappresentare un segno “contro l’odio, la delusione e l’indifferenza, e a favore della tolleranza, dell’empatia e del rispetto per la vita”.

Il monumento, costruito l’anno successivo, è costituito da un lungo muro di vetro azzurro, disegnato dagli architetti Ursula Wilms e Heinz Hallman e dall’artista Nikoalus Koliusis.

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