60 metri di Muro diventano opera d’arte. E vanno all’asta a Parigi

Wikimedia Commons
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Creature mostruose soffrono sotto il peso dei fardelli di cemento. Una grande sezione, ancora perfettamente integra, diventa una “calamita” per martelli. Più in là c’è spazio anche per disegni, bassorilievi e collage. E un pezzo di Muro viene rinchiuso in una scatola, nel tentativo di “isolarne il potere malvagio”.

“Artists for liberty” è un’opera d’arte collettiva, composta da quarantotto frammenti del Muro di Berlino utilizzati negli anni da altrettanti artisti per creare opere d’arte uniche. Tra di loro anche celebrità internazionali come Eduardo Chillida, Sol LeWitt e David Mach, cui è stato chiesto di utilizzare frammenti del simbolo della Cortina di Ferro come tele.

Concepita e commissionata dal collezionista francese Sylvestre Verger, “Artists for liberty” è nata a metà degli anni ’90, e fu esposta per la prima volta (in una versione embrionale) durante il G7 di Lione, dove venne visitata anche da Gorbachev e consorte.

Oggi l’esibizione è a Parigi, presso il quartiere generale dell’Economic, Social e Enviromental Council: qui, nei prossimi giorni, l’intera opera verrà messa all’asta. Si cerca di vendere l’intera collezione, ma è probabile che i pezzi saranno venduti separatamente, con prezzi variabili dai 3000 ai 300000 euro.