Dalla Puglia a Berlino: il rapper Torto O.G. racconta una generazione
di Jessica Cardaioli
Le parole di un rapper come Torto O.G. (Gaetano Occhiofino) non perdono il loro sound anche se racchiuse in un libro. I lettori si ritroveranno ad incalzare nella lettura, a tamburellare con le dita sul tavolo leggendo questi racconti, come seguendo “il suono dei bassi che ci tiene vivi, il tamburo vitale che spinge sangue e ritmo nelle nostre vene e lo riempie di sogni e poesia cadenzata”.
Una raccolta di piccole storie e di pensieri che esulano dal classico registro narrativo, preferendo il raccontare per immagini caratteristico del rap. Le visioni raccolte in questo volume sono tante, a volte fulminee, dirette come canzoni. Lo sguardo di Torto cattura il mondo, dalla strada, da angoli di vita, con onestà e senza pretese, misurandosi col tempo, in bilico tra il peso del passato, di giorni da dimenticare e un presente fatto di attimi, il cui senso è dato proprio dalla “importanza di ogni singolo uno regalato dal destino”.
Torto O.G. è fondatore e rapper dei collettivi hip hop Zona 45 e Pooglia Tribe, ha collaborato con numerosi artisti, tra cui Sud Sound System e Articolo 31, e ha pubblicato tre album e numerosi singoli. Questo genere, forse più di altri, rende l’artista ricettivo e responsabile nei confronti delle generazioni che attraverso di lui trovano una voce per esprimersi: “Il peso di un disco è sulle spalle di un’artista, la sua leggerezza è del mondo”.
Così nasce l’attività di blogger e giornalista di Torto, che cura dal 2010 il blog Breve storia di una generazione, nato dopo che un’omonima riflessione era stata condivisa con entusiasmo sempre crescente in moltissimi siti web. Quel post è diventato l’introduzione del libro pubblicato nel maggio del 2012 da Caratteri Mobili, “una rarità, come lo definisce J-Ax nella prefazione da lui curata, perché onesto e non fazioso. E’ un vero documento storico perché scritto dall’interno”.
Dall’interno di una generazione che si vede invecchiare senza aver raggiunto traguardi reali, accusata di non voler assumersi le proprie responsabilitá quando ciò non è possibile senza un effettivo passaggio di consegne, irretita e presa in giro da un sistema contro cui i suoi sogni s’infrangono, in un paese, l’Italia, diviso e confuso: ma “per fortuna ci siamo divertiti”, scrive Torto nel titolo di una delle istantanee di questa breve storia di una generazione e della sua rivolta metropolitana.
Fanno parte di questa rivolta anche il writing e i graffiti, che s’impossessano dei muri delle grandi città e ne fanno manifesti tridimensionali, tracce colorate di protesta. Ecco perché ad accompagnare i pensieri di Torto, i lettori troveranno le foto in bianco e nero di murales di Berlino (molti dei quali si trovano a Kreuzberg), scattate da Tans (Michele Tansella) anche lui rapper nei Zona 45, cuoco e artista a tutto tondo, che, come Torto, è tra gli occupanti del Centro Sociale Fucine Meridionali di Bari.
Le foto non distraggono dalla lettura, ma anzi, la arricchiscono e la completano, testimonianza visiva del desiderio di libertà, in una delle città simbolo a livello europeo della possibilità del cambiamento: “Tutti liberi, più popoli misti. Tutti protagonisti e tutti artisti”.
Questo libro emoziona, non perché offra grandi speculazioni sul problema generazionale, né perché abbia soluzioni preincartate, bensí per la sua freschezza e disarmante spontaneità. Come certi murales a cui non occorre una didascalia per arrivare dritti al cuore, cosí le parole di Torto, con la loro intrisenca musicalità e il moto sincero che le muove, a volte incredulo, a volte rassegnato, altre speranzoso, conquistano le frontiere, “metro dopo metro, strappando la terra agli usurpatori, i discorsi all’odio e la veste inesistente dal corpo del re”.
Presentazione presso la Mondolibro, Torstr. 159 – 25 maggio ore 21