La lunga agonia del Tacheles
How long is now?
Un giorno, non si sa quanto lontano, quella parete verrà abbattuta, privando Oranienburger Straße di uno dei suoi angoli più affascinanti. La lunga agonia del Tacheles sta continuando ormai dallo scorso settembre, quando gli artisti rimasti all’interno della struttura furono sgomberati dall’intervento della polizia.
Da allora, soltanto un pugno di artisti è rimasto a presidiare il giardino sul retro, sfidando per l’ennesima volta le rigide temperature dell’inverno berlinese. Ora, però, anche il loro momento è arrivato: secondo l’avvocato Michael Schultz, interpellato dalla Berliner Zeitung, entro metà 2013 tutti dovranno andarsene. Eppure ancora non c’è chiarezza sulla data effettiva dello sgombero.
Angelo Loconte, storico “inquilino” della Kunsthaus, è stato sfrattato ieri, alle 7 del mattino, dall’intervento dell’ufficiale giudiziario. Le sue opere sono state sequestrate, la sua abitazione immediatamente distrutta. Entro fine giugno, l’intera area – 22mila metri quadrati – diventerà una proprietà privata a tutti gli effetti.
Insieme a Loconte lasceranno anche gli altri artisti rimasti: Eggon, Blacco, Hüseyin Arda, Graziano Di Stefano, Kerta. Un ultimo, disperato tentativo di salvataggio verrà messo in atto nelle prossime settimane. E’ probabile che gli inquilini cerchino un ulteriore ricorso in appello contro la sentenza di sgombero. Le speranze residue, però, sono davvero poche.
che tristezza! Berlino perde via via le sue caratteristiche più vive
Cari Hippie le feste son finite, a casa.
Un hippie non è uno che ha lavorato tutta la sua vita e all’improvviso decide di divenire un artista perché aveva qualcosa di bello dentro che voleva mostrare al mondo. La gente del tacheles in particolare i nostri connazionali sono tra i più attivi, a qualsiasi ora arrivi li trovi a lavorare, allora pure i muratori, gli imbianchini e sopratutto i carpentieri sono degli hippie…senti a me inizia a pensare prima di giudicare persone che non se lo meritano!
Cari hippie le feste son finite…ci penseranno gli speculatori immobiliari a trasformare Berlino in una delle solite e banali capitali europee come Londra o Parigi. Che triste leggere certi commenti cosi’ banali e superficiali!
ma vedi questo… ahaha… i fasci italiani a Berlino… ma che ci venite a fare??
“Berlin, Schwabylon” proprio.
Saranno 3 anni che non metto più piede sulla Orianenburgerstr. Qualche anno fa era stupenda, ora solo una pallosa strada turistica piena di bar e ristoranti tutti uguali. Ma Berlino non è una città per nostalgici, le cose cambiano continuamente.
quel grande uomo, che non è hippie è mio padre yo
aurora loconte
….”Ma Berlino non è una città per nostalgici, le cose cambiano continuamente…..”mi piace il senso e il messaggio di questa frase Fonzo,respect!!