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Berlino, apre la casa di Barbie tra timori di proteste e occupazioni

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Fuori, una gigantesca scarpa col tacco, una cabrio dalla carrozzeria rosa confetto, un bar con ombrelloni e tavolini. Dentro, una vera e propria “casa di Barbie” a grandezza naturale, con camera da letto, salone, cucina, bagno, angolo divertimenti e negozio di souvenir.

Dopo Berlin Dungeon, il parco giochi per gli amanti del brivido, a Berlino apre oggi una nuova attrazione dedicata ai più piccoli: si tratta di Barbie Dreamhouse Experience, la prima grande abitazione dedicata alla bambola più venduta della storia. 2500 metri quadrati di giochi interattivi, mobili kitsch e Barbie da collezione.

Costruita nella Voltairestrasse, non lontano da Alexanderplatz, la Casa di Barbie – costruita ad immagine e somiglianza della villa “originale” di Malibu – sarà però temporanea. Sarà possibile visitarla soltanto fino al 25 agosto 2013. Il progetto porta la firma di un imprenditore austriaco, Christoph Rahofer.

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L’arrivo della Barbie Dreamhouse a Berlino non è rimasto immune da critiche: secondo Michael Koschitzki, appartenente alla sezione giovanile della Linke, “l’attrazione esprime un modello di donna convenzionale che non va bene. Sembra dire che ci siano solo due opzioni per le ragazze: diventare una modella, oppure una pop star”.

E’ la pinkification, il concetto per cui “i ragazzi DEVONO essere ragazzi, e le ragazze DEVONO essere delle ragazze” contro cui si schierano sia i gruppi di estrema sinistra, che quelli di estrema destra. Sono già state annunciate manifestazioni di protesta pacifica, veicolate su Facebook attraverso il gruppoOccupy Barbie Dreamhouse, che conta già quasi 2000 iscritti.

Intanto, se volete farvi un’idea di come è strutturata la casa, potete ripercorrere la visita virtuale proposta dal Berliner Morgenpost. Il quotidiano locale, che ha visitato la casa di Barbie con due rappresentanti del movimento femminista delle Femen, Irina Khanova e Klara Martens, propone un viaggio a 360° nel parco divertimenti temporaneo dedicato alla bionda bambola ideata da Ruth Handler negli anni ’50.

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2 Commenti

  1. l’ho vista un paio di gironi fa e mi sono spaventata cosi come mi sono spaventata un giorno vedendo dal vivo una donna con la faccia rifatta
    ….ecco cosá stá diventando Berlino é la nuova Berlino …
    una cittá rifatta che fa contenti un pó tutti
    ma che a popo a poco stá perdendo la sua anima

  2. Anch’io l’ho vista casualmente domenica pomeriggio…una trovata pubblicitaria niente piu'(cmq pessima da vedere!). Riguardo all’anima di Berlino…beh…la citta’ sta cambiando come nelle sue tradizioni;purtroppo o pper fortuna Berlino e’ stata sempre un laboratorio di idee;neagtive per i nostalgici e postive per i pseudo innovativi…che dire,per fortuna la citta’ e’ talmente aperta che c’e’ spazio per tutti,basta sapersi muovere.

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