Marzia Stano, dagli Jolaurlo a UNA: “Basta con le maschere, questa sono io”
di Oriana Poeta
A Berlino UNA (alias Marzia Stano) arriva solo qualche ora prima del concerto. Per promuovere il suo primo album Una Nessuna Centomila ha iniziato il tour europeo l’11 aprile a Parigi, passando da Bruxelles il 12 e, infine, fermandosi da noi, alla Mondolibro in Torstraße.
Le faccio subito gli auguri: è stata selezionata per il Festival del Primo Maggio, per lo Sziget Festival di Budapest e a maggio uscirà il suo primo album da solista (prima faceva parte della band Jolaurlo, fondata da lei qualche anno fa).
Tutto in questi ultimi mesi… se lo aspettava?
Non mi aspetto mai nulla e credo che quest’atteggiamento possa aiutarmi a godere di ogni piccola conquista, di ogni traguardo. Questo disco è nato dal bisogno di trovarmi, di ritrovare me stessa. Ci sono riuscita, ma ho dovuto scrivere canzoni. Non pensavo, sinceramente, che questo viaggio, questo riscoprirsi potesse suscitare interessare. Ma a quanto pare UNA ci sta riuscendo.
A Bologna si è trasferita anni fa per frequentare il DAMS e l’Accademia di Belle arti. Da circa un anno è tornata a Bari, nella sua terra d’origine. Voglia di mare, del suo rumore?
Avevo bisogno di solitudine, di riscoprire le mie radici per immaginare un possibile “altrove”. Così ho affittato una piccola casa sul mare. L’arredamento era minimo, ma avevo la mia chitarra e un giradischi. Non avevo bisogno di altro. Ho compiuto da poco trent’anni, mi sento una donna. Vivendo in un’Italia della sottrazione ho preferito allontanarmi per un po’ dalla realtà. Ho cercato di ricomporre i pezzi della mia storia, i miei sogni, le disillusioni e l’ho fatto ascoltando il mare. Credo non ci sia niente di più bello di un marino sottofondo musicale.
Nei suoi testi c’è un’attenzione particolare alle parole. Ha ammesso di essere profondamente influenzata dalla letteratura beat. Come trasforma le pagine di un libro in musica?
Le pagine narrate sono tratte dalla vita di UNA, personaggio unico, ma che ha tanta voglia di raccontare. Rispetto a quando scrivevo per gli Joluarlo ho eseguito un lavoro diverso. Sono molto più diretta, il linguaggio è quello utilizzato quotidianamente e le metafore non sono più maschere dietro alle quali celare il proprio volto. Voglio espormi, rivelarmi, come ben insegnano Carver, Allen Gingsber, J.D. Salinger. Ho tentato di coniare la giusta metrica, quella più adatta alla canzone senza tralasciare la melodia, essenziale per le mie composizioni.
Nel 2008 è stata premiata dal quotidiano “Il Manifesto” per il testo Missione e sottomissione, in occasione dell’anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani. A chi in Italia, secondo lei, non vengono riconosciuti dei diritti?
Se penso ai diritti fondamentali come: le libertà individuali; il diritto all’autodeterminazione, a un giusto processo, ad un’esistenza dignitosa, alla libertà sessuale, al lavoro… beh direi che un buon ottanta per cento d’italiani ne resta escluso.
Nei videoclip chiede la collaborazione di artisti. Musica, parole e immagini unite da una visione più completa, quasi corale.
UNA è un personaggio corale e il titolo del disco ne è l’emblema. Mi è sembrato giusto coinvolgere amiche e colleghe di palchi. Ho voluto guidare la macchina da presa e da regista raccontare, in pochi minuti, un altro mondo femminile. Quello autentico, oserei dire. Contraria, seconda traccia dell’album, vuole dare una voce proprio a loro, a tutte quelle donne che lottano instancabilmente per realizzare sogni e aspirazioni.
A Berlino si esibisce in una libreria, contenta?
I libri mi hanno sempre accolta, fatta sentire a casa. Generalmente mi fido più dei libri che delle persone. Almeno con loro posso tornare indietro, rileggere tutte le volte che desidero ed, infine, comprendere. Una libreria, comunque, non è uno dei posti più strani dove mi sono esibita. I concerti più belli sono stati proprio in luoghi piccoli, accoglienti. Ricordo un meraviglioso trullo in Puglia, un appartamento nel centro di Bologna. Luoghi in cui ho avuto il grande privilegio di instaurare con il pubblico presente una meravigliosa intesa. Mi piacerebbe continuare e sul mio sito offro la possibilità di riservare una data.
Ho avuto il piacere di riuscire ad assistere al concerto,veramente una bella voce, calda interpretazione ed emozionanti parole. Brava UNA!