URBAB – La magia del volo e il parco urbano: Landschaftspark Johannisthal
Se si interpreta la città come un corpo in continua trasformazione, risulta chiaro che alcune porzioni di esso invecchino e per un processo naturale diventino fatiscenti porzioni urbane che non possono più adempiere alla funzione per cui sono state progettate.
Si pensi alle grandi infrastrutture andate in disuso, compromesse nella loro funzione, troppo grandi e ingombranti per far parte del tessuto urbano.
Stazioni di testa, aeroporti, nodi ferroviari dopo la loro dismissione – spesso per gli aeroporti passando da funzioni civili a militari e viceversa – rimangono in stato di abbandono in attesa di essere metabolizzati e di cambiare la loro natura.
Queste aree, talvolta vaste, sono da interpretare come potenziali nuove centralità, in grado di ristrutturare il pattern urbano.
A Berlino esistono numerosi esempi in cui vaste porzioni di territorio sono state metabolizzate, digerite e restituite sotto un’altra veste. Si pensi al parco naturale Schöneberger Südgelände, il Gleisdreieck o ancora il Tempelhofer Freiheit. Questi attraenti parchi urbani sono il risultato di un processo di restituzione alla città di vaste aree che hanno perduto le loro funzioni e con il tempo sono state trasformate in luoghi di autentica qualità, riequilibrando le centralità urbane.
Un esempio meno noto e affascinante si trova a sud-est del Tempelhofer Freiheit, nel quartiere di Adlershof: il Landschaftspark Johannisthal.
Johannisthal è stato uno dei primi campi di aviazione in Germania ed era di importanza centrale fino all’apertura di Tempelhof nel 1923.
Qui dai primi anni del ‘900 si cristallizzava in realtà la magia del volo, riunendo i pionieri dell’areonautica per testare le costruzioni bizzarre dei primi volatici motorizzati.
Era il primo aeroporto civile per aerei a motori, un capolavoro della modernità in un momento storico in cui Berlino aspirava a diventare simbolo del progresso in Europa.
Johannisthal ha una sua biografia speciale e da inizio del Novecento sono scritti i temi fondamentali: ricerca e tecnologia scientifica.
Dopo la dismissione di Johannisthal come aeroporto civile a seguito della messa in funzione di Tempelhof, si conferma il carattere di sperimentazione tecnologica di Adlershof.
Il campo d’aviazione diventò così luogo di ricerca sull’aerodinamica e con alcuni edifici specialistici – dai nomi affascinanti come galleria del vento – hanno costituito il paesaggio di questa porzione di città, componendone il carattere.
Il riuso della pista per il volo Johannisthal doveva diventare un parco per lo svago, lo sport e per godere della natura. Un nuovo pezzo di città stava prendendo forma, e il parco avrebbe avuto un ruolo centrale.
L’area di cui oggi si fa esperienza è costituita da tre parchi in uno come voluto dalla progettista architetto del paesaggio Gabriele Kiefer, Büro Kiefer di Berlino. La riserva naturale di circa 26 ettari al centro, il parco paesaggistico intento a connettere porzioni di costruito e il parco con attività e servizi ai bordi.
La parte centrale, ovvero la pista abbandonata, con gli anni si è trasformata in un speciale biotopo ricco di specie pioniere e raro per Berlino. Non è consentito il diretto accesso per non calpestare le piante, un percorso ciclo-pedonale circonda la zona e offre una splendida vista della riserva. Alcune passerelle sopraelevate permettono di entrarci dentro, timidamente, senza mai toccare il suolo.
Per le sue caratteristiche fisiche la zona centrale è riconducibile ad una steppa, il clima è secco, l’alberatura rada. Sul percorso che circonda la zona centrale ci sono delle sedute da cui si contempla il vasto vuoto al centro.
Il paesaggio è spesso denso di metafore, di riferimenti.
Qui è sottesa la metafora del volo e si percepisce quella magia un poco infantile che “il volo” scaturisce.